Adotta una strada: Ania e Carabinieri insieme per la sicurezza
Nel 2009 sono stati 1.995 i morti sulle strade extraurbane italiane, il 47,1% del totale. Su queste arterie si registrano ogni giorno 5 vittime per incidenti stradali. Per contrastare questo fenomeno e rendere sicure alcune delle strade più pericolose d’Italia è stato presentato il progetto “Adotta una strada”, realizzato dalla Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale e dall’Arma dei Carabinieri.
Le strade interessate sono la Silana-Crotonese, la Nettunense e la Romea dove per due mesi, dal 20 luglio al 20 settembre, i Carabinieri adotteranno misure straordinarie aumentando i pattugliamenti in alcuni punti considerati particolarmente a rischio, avvalendosi in questa attività del supporto dei Nuclei radiomobili e delle Stazioni competenti. L’iniziativa contribuirà anche a intensificare la lotta alla guida in stato psicofisico alterato e a favorire il rispetto delle regole al volante da parte degli italiani. Durante i controlli i Carabinieri potranno distribuire anche 50.000 etilometri monouso messi a disposizione dalla Fondazione ANIA per gli automobilisti che supereranno con successo i controlli.
Le strade extra-urbane rappresentano il punto di massima criticità per gli incidenti mortali in Italia. Nonostante siano teatro di meno di un quinto del totale degli incidenti, fanno registrare, il 47,1% dei morti a fronte del 44,7% delle strade urbane e dell’8,3% delle autostrade. Sulle extra-urbane, inoltre, nel 2009 gli incidenti stradali sono aumentati del 2,6%. Dati in controtendenza con l’andamento dell’incidentalità italiana, che nello stesso anno ha fatto registrare una diminuzione dell’1,6% degli incidenti stradali. Non è un caso che le tre strade “adottate” dalla Fondazione ANIA e dall’Arma dei Carabinieri figurano tra le 10 arterie stradali più pericolose d’Italia. (Fonte: elaborazione dati ACI-Istat).
“Gli incidenti stradali – spiega il presidente della Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale, Sandro Salvati – nell’80% dei casi sono provocati da pericolosi comportamenti umani e nel restante 20% dallo stato delle infrastrutture. La Romea, la Nettunense e la Silana-Crotonese rappresentano per noi un importante banco di prova per individuare le misure più efficaci per ridurre il numero e la gravità degli incidenti stradali. Come ci viene infatti segnalato dagli automobilisti attraverso il nostro progetto Black Point, in queste arterie lo stato infrastrutturale è particolarmente carente e questo, di conseguenza, riduce i margini di errore rispetto a scorretti comportamenti umani”.