Veicoli industriali, crollo del mercato a dicembre -19%
Il mercato dei veicoli industriali con massa totale a terra superiore alle 3,5t per il mese di dicembre 2018 indica una diminuzione del 19,8% rispetto al dicembre del 2017 (con 2.533 unità immatricolate contro 3.157). Lo segnala il Centro Studi e Statistiche dell’Unrae, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Il cumulato per l’intero anno 2018 registra un aumento del 5,2% rispetto al 2017 (25.615 unità contro 24.352).
Il comparto dei veicoli pesanti, con massa totale a terra uguale o superiore a 16t, ha denunciato a dicembre 2018 una perdita del 24,8% (1.922 unità contro 2.557) rispetto allo stesso mese del 2017. In conseguenza, il cumulato del 2018 aumenta del 4,8% rispetto al 2017 (con 20.573 unità rispetto alle 19.635).
“Il dato annuale – commenta Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – indica un mercato in sostanziale tenuta, anche se con una crescita modesta rispetto all’anno precedente. Quello che ci preoccupa è però il dato di dicembre, anche se la caduta di quasi il 20% stimata nel mese non ci ha sorpresi: di fronte all’andamento incerto dell’intero anno e alla tendenza alla diminuzione che si è evidenziata negli ultimi mesi, avevamo paventato quanto è avvenuto, in modo anche più grave del previsto”.
“Le ragioni di tale fenomeno sono riconducibili – continua Fenoglio – tanto all’incertezza che caratterizza oggi la situazione economica del nostro Paese, quanto alla mancata scelta di dotare il comparto dell’autotrasporto di misure strutturali di sostegno, da tempo auspicate da tutti i settori economici interessati, come dimostrato anche dal comunicato stampa congiunto del 7 dicembre 2018, ma mai prese finora in considerazione dal decisore politico, come se l’autotrasporto non fosse un settore strategico, il cui sviluppo verso la maggior sostenibilità complessiva deve essere guidato con attenzione. Per questo affermiamo con forza che occorre provvedere innanzitutto a rinnovare un parco ampiamente obsoleto, la cui anzianità media continua a crescere, con conseguenze disastrose sui livelli di inquinamento e sulla sicurezza. Proprio per questo gli indicatori che danno un mercato in calo ci procurano grande preoccupazione”.
“Nella Legge di Bilancio 2019 – sottolinea Fenoglio – il fondo complessivo destinato all’autotrasporto è stato dotato di poco meno di 350 milioni di euro. Non è ancora dato sapere quanta parte di questi fondi sarà destinata agli investimenti nel settore, né con quanta tempestività saranno resi disponibili. Auspichiamo che i ritardi registrati negli scorsi anni in conseguenza della complessità di alcuni iter burocratici possano essere infine superati, dando così un utile segno di attenzione al settore, che continua ad avere una forte e urgente necessità di adeguamento a standard avanzati di sostenibilità e sicurezza”.
“Mentre ci rammarichiamo del fatto che il Superammortamento non sia stato rinnovato, consideriamo positivo che l’Iperammortamento sia invece stato confermato, come sostegno all’innovazione tecnologica. Non comprendiamo tuttavia per quali ragioni i veicoli industriali non siano espressamente presi in considerazione, visto il livello di innovazione tecnologica a bordo raggiunto sia in termini di automazione che di connettività, tanto che parliamo di un autotrasporto 5.0. Considerato l’impiego ormai diffuso di sistemi tecnologici avanzati, dai dispositivi per la sicurezza attiva, il risparmio energetico e la guida autonoma ai sistemi per il monitoraggio delle flotte e l’intervento da remoto sui veicoli, UNRAE, anche cercando sinergie con altre organizzazioni dell’autotrasporto, intende studiare e proporre progetti, finanziabili ai fini dell’Iperammortamento, per la connettività di veicoli e flotte in termini di economicità, sostenibilità e sicurezza, tali da promuovere lo sviluppo e la diffusione di sistemi avanzati anche nel settore del trasporto merci”.
“Unrae – conclude Fenoglio – che si è fatta due anni fa promotrice di un primo progetto per la formazione di giovani conducenti da indirizzare all’impiego nelle imprese di autotrasporto, considera ora positivamente le disposizioni contenute in merito nella Legge di Bilancio 2019, confidando che la disciplina posta in essere possa contribuire per avviare a soluzione i problemi non secondari legati agli aspetti occupazionali del settore nel nostro Paese, mentre la disciplina del lavoro dei conducenti deve essere concretamente definita e normata a livello europeo”.