Camion, emissioni CO2: Ue al dibattito finale. Acea chiede misure strutturali per il settore
Si svolgeranno la prossima settimana i negoziati finali dell’UE sugli standard di emissioni di CO2 per i camion. L’Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA) ha ribadito il suo sostegno a un accordo tempestivo su questo regolamento. Allo stesso tempo, ACEA avverte i responsabili politici che questi primi obiettivi di CO2, “saranno raggiungibili solo se accompagnati dal giusto pacchetto di misure per affrontare le sfide strutturali affrontate dai produttori di camion e dagli operatori”.
“Negli ultimi anni, i membri di ACEA hanno lavorato duramente per ridurre le emissioni di CO2 dei camion e, naturalmente, sono ancora impegnati a farlo – ha dichiarato il segretario generale di ACEA, Erik Jonnaert -. Al momento di finalizzare questi nuovi standard, tuttavia, è essenziale che i responsabili decisionali tengano conto dei lunghi cicli di investimento dei produttori di camion, dei bassi margini operativi degli operatori di trasporto, nonché dell’assenza di infrastrutture di ricarica e rifornimento per autocarri alimentati alternativamente. ”
In effetti, il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di CO2 degli autocarri proposti per il 2025 e il 2030 è possibile solo se l’assorbimento da parte dei clienti di autocarri a zero e basse emissioni aumenta drasticamente nel giro di pochi anni. Nonostante questo, dati recenti mostrano che non esiste un solo punto di ricarica pubblico adatto per i camion elettrici o ad idrogeno disponibili nell’UE oggi, né esiste un chiaro piano d’azione per l’introduzione di questa infrastruttura nel prossimo futuro.
Inoltre, ACEA ritiene che incentivi significativi per promuovere la rapida adozione di camion a emissioni zero e basse emissioni siano essenziali. L’industria sostiene pertanto il meccanismo di incentivi proposto dalla Commissione europea, che dovrebbe essere mantenuto almeno fino al 2030. Tuttavia, l’introduzione di quote di vendita obbligatorie (attraverso un sistema di “benchmark”, come proposto dal Parlamento europeo) sarebbe estremamente rischiosa per l’industria europea dei camion, spiega Acea: “Imporre ai produttori la necessità di produrre un certo numero di veicoli a emissioni zero non garantirà l’assorbimento del mercato, soprattutto in considerazione della mancanza di infrastrutture e di altri ostacoli, come la perdita di carico utile e la portata limitata”.
Jonnaert chiede come parte di questo regolamento, “un efficace quadro di misure di supporto sia per i produttori che per gli operatori dei camion per garantire che gli ambiziosi obiettivi di CO2 che saranno presto adottati si dimostreranno realizzabili nella pratica”.