Fca-Peugeot: nasce il colosso mondiale dell’auto
Nasce un nuovo colosso mondiale dell’auto dalla fusione di Fca-Peugeot. Nel comunicato ufficiale che sancisce l’aggregazione si sottolinea che il nuovo gruppo sarà controllato al 50% dagli azionisti del gruppo Psa e al 50% dagli azionisti di Fca.
Il nuovo gruppo sarà posseduto da una società paritetica con sede in Olanda. Il consiglio di amministrazione della società Fca-Psa sarebbe composto da 11 membri presieduto da John Elkann e con Carlos Tavares come amministratore delegato: 5 saranno nominati da Fca (incluso John Elkann) e 5 nominati da Psa (inclusi il senior independent director e il vicepresidente).
Entrambi i consigli di amministrazione hanno dato mandato ai rispettivi team di portare a termine le discussioni per raggiungere nelle prossime settimane un Memorandum of understanding vincolante.
I termini della fusione
La fusione farà nascere il quarto gruppo mondiale dell’auto con 8,7 milioni di veicoli venduti con ricavi congiunti di quasi 170 miliardi di euro e un utile operativo corrente di oltre 11 miliardi di euro, sulla base dell’aggregazione dei risultati del 2018 ed escludendo Magneti Marelli e Faurecia.
“Sinergie annuali a breve termine stimate in circa 3,7 miliardi di euro, senza chiusure di stabilimenti“. È uno degli obiettivi che si raggiungerebbero con la creazione del nuovo gruppo tra Fca e Psa. Lo scrivono le due società nella nota congiunta diffusa stamattina.
L’aggregazione si fonderà sulla solidità di Fca in Nord America e in America Latina e quella di Psa in Europa e unirebbe “la forza del brand dei due gruppi nei segmenti luxury, premium, veicoli passeggeri mainstream, suv, truck e veicoli commerciali leggeri, rendendoli ancora più forti”. La nuova società “unirebbe le ampie e crescenti competenze di entrambe le società in quelle tecnologie che stanno plasmando la nuova era della mobilità sostenibile, tra cui la propulsione elettrificata, la guida autonoma e la connettività digitale”.
Lo statuto della nuova società risultante dalla fusione dovrebbe prevedere che il sistema di loyalty voting operi in modo tale da non assegnare ad alcun azionista voti in assemblea in misura eccedente il 30% del totale dei voti espressi.
Si prevede inoltre che non ci sia alcun trasferimento dei diritti di doppio voto esistenti, ma che i nuovi diritti di doppio voto speciale maturino dopo un periodo di detenzione delle azioni di tre anni dal perfezionamento della fusione. Un periodo di standstill di 7 anni a partire dal perfezionamento della fusione troverebbe applicazione in relazione alle partecipazioni azionarie di Exor, Bpifrance Participations, Dfge la famiglia Peugeot.
Exor, Bpifrance Participations e la famiglia Peugeot sarebbero inoltre soggetti a un periodo di lock-up di 3 anni in relazione alle rispettive partecipazioni. Unica eccezione alla famiglia Peugeot sarebbe concesso di aumentare del 2,5% la propria partecipazione nella società risultante dalla fusione nei primi 3 anni successivi al closing, esclusivamente acquisendo azioni da Bpifrance Participations e Dfg.