Veicoli industriali, Unrae: immatricolazioni in calo del 40,5% a marzo
L’emergenza sanitaria colpisce al cuore il mercato dei veicoli industriali. Nel mese di marzo i veicoli industriali con massa totale a terra superiore alle 3,5t che hanno registrato -40,5% rispetto al marzo del 2019 (1.285 unità immatricolate contro 2.161), portando il consolidato del primo trimestre 2020 a -13% (5.258 unità contro le 6.046 del 2019).
Nel settore dei veicoli pesanti, con massa totale a terra uguale o superiore a 16t, a marzo 2020 si è registrata una caduta del -38,6% rispetto al marzo del 2019 (1.066 unità immatricolate contro 1.735) che porta ad un calo di -12,1% il trimestre gennaio- marzo (4.396 unità contro 5.002). Lo si evince dalle elaborazioni Centro Studi e Statistiche di UNRAE, l’Associazione delle Case estere, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
“Gli effetti dell’emergenza sanitaria sul mercato dei veicoli industriali si sono manifestati con tempestività – ha evidenziato Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli industriali di UNRAE -. Il peggio però deve ancora venire. È difficile immaginare che il dato di mercato di fine anno per i veicoli industriali possa registrare un crollo complessivo inferiore al 30% rispetto al consolidato del 2019. Di fronte all’incertezza circa la durata delle misure di contenimento in atto e le conseguenze che a catena ne discenderanno potrebbe rivelarsi realistica una previsione che raggiunga anche una perdita di mercato del 40%”.
“Le misure adottate con il Decreto-Legge 8 aprile 2020, n. 23, sono solo un primo passo per affrontare l’emergenza sanitaria: l’accesso al credito, il sostegno alla liquidità e agli investimenti e le altre misure fiscali e contabili ritenute necessarie dal Governo ci auguriamo che possano garantire da subito continuità all’attività delle aziende. Auspichiamo che la burocrazia non aggravi le conseguenze della pandemia allungando inopinatamente i tempi di attuazione delle misure previste. Chiediamo che vengano considerate le specifiche proposte che la filiera dei veicoli industriali sta avanzando, per mettere rapidamente a disposizione le risorse già destinate al settore degli investimenti per rinnovare il parco, ampliare le possibilità di accesso al superammortamento dilazionando i tempi per il ricorso a questo strumento, definire importi e metodologie per un fondo strutturale da dedicare al rinnovo mirato del parco verso gli obiettivi di maggior sostenibilità complessiva e sicurezza”.
“Alla fine del lock-down – conclude Fenoglio – la nostra rete dovrà essere in grado di sopravvivere, altrimenti la conseguenza più grave e reale per la nostra filiera sarà la scomparsa di molte imprese di vendita e assistenza ridotte sul lastrico, con conseguenze disastrose anche in termini di disoccupazione. Ci aspettiamo quindi al più presto ulteriori interventi che consentano alle imprese di trasporto e alle nostre reti di ripartire con tutta la forza necessaria al bene del nostro Paese”.