Autotrasporto: le proposte dell’Unrae per superare la crisi Covid-19
“Il trasporto merci protagonista nell’emergenza: come promuoverne il ruolo strategico nella ripresa”. È questo il titolo della conferenza stampa Unrae-Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, che si è svolta oggi in streaming.
I lavori sono stati aperti da Franco Fenoglio, presidente della Sezione Veicoli industriali, che ha voluto subito sottolineare il grande sacrificio a cui sono stati sottoposti tutti gli autotrasportatori durante la fase più acuta del lockdown.
L’Unrae conta 46 aziende associate: gli occupati nel settore automotive in Italia sono 1mln e 230mila, 160mila nel solo nel settore assistenza.
“La logistica ha salvato il nostro Paese – ha detto Fenoglio – superando l’egoismo di tanti Paesi che si sono chiusi nei loro confini. Oggi anticipiamo qualche numero di uno studio che conferma che le imprese italiane continuano a perdere competitività e quote di traffico internazionale nei confronti di quelle internazionali. Dal 2007 al 2019 il comparto ha perso il 33% del suo volume (-11.842): tra le ragioni di fondo, una grandissima perdita di potenziale e la mancanza di visione strategica e globale da parte della politica. Negli ultimi 5 anni 10mila aziende hanno chiuso, e tantissimi si sono spostate all’estero. Il trend negativo è continuato nel 2020, tra le cause anche il fatto che gli incentivi non sono mai strutturali”.
Per quanto riguarda i possibili scenari futuri, Fenoglio ha spiegato che nella migliore delle ipotesi l’anno potrebbe chiudersi a -30%, nelle ipotesi peggiori la perdita potrebbe ammontare al 40%. Per il settore rimorchi e allestimenti la situazione è ancora più dura di quella dei veicoli industriali: una parabola discendente fino al -70% ad aprile.
Anche il parco circolante continua a mostrare il fianco: pochi euro 6 e un parco euro 0 ancora fortissimo con 27 anni di anzianità. L’età media è di 13,6 anni.
Fenoglio ha poi voluto fare un confronto con i dati della crisi del 2008, definita più blanda dell’attuale, in cui si era perso il 30% delle concessionarie, 1,5mld di fatturato l’anno e 35mila imprese.
E il contesto economico attuale è molto difficile, le previsioni post coronavirus sono drammatiche: il settore rischia di perdere 150 miliardi di euro negli scambi commerciali con l’estero e 320mila posti di lavoro.
“Servono provvedimenti forti perché per ora i problemi non sono stati risolti alla radice ma solo rimandati – precisa Fenoglio -. Chiediamo di agire sulla cassa e sulla liquidità: aumento del credito di imposta dal 6% al 12% fino al 2025 in un’unica soluzione; azzeramento o riduzione tasse alle imprese almeno per 12-24 mesi; prestiti a lungo termine senza interessi; maggiori garanzie bancarie alle imprese. Chiediamo anche che questi provvedimenti prescindano i soliti tempi burocratici, serve agilità e immediatezza”.
“Inoltre servono interventi strutturali: un fondo triennale di rinnovo del parco circolante; un ricambio con usato su usato: proroga di 6 mesi del superammortamento in scadenza a giugno 2020; emanazione urgente di decreti attuativi incentivi 2019/2020; pagamento incentivi non ancora erogati dal 2017. Sarebbe necessario lavorare anche su burocrazia e digitalizzazione: subiamo ancora oggi grandi ritardi nei dati d’immatricolazione del settore. Serve inoltre l’emanazione urgente delle norme attuative per la concessione a privati della revisione dei veicoli industriali. Infine, gli investimenti in infrastrutture: chiediamo lo sblocco opere pubbliche, almeno quelle che rientrano negli investimenti approvati dall’Ue”.
Infine Fenoglio ha voluto fare un appello sulla necessità del comparto di impiegare nuovi autisti e meccanici.
Nel corso della conferenza è intervenuta anche la presidente del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori, Maria Teresa Di Matteo che ha voluto sottolineare che il contatto con le associazioni di categoria è costante: “Sono stati presi diversi provvedimenti per garantire le patenti e la possibilità di viaggiare nel fine settimana; abbiamo velocizzato la procedura rimborso pedaggi autostradali. Nuovi decreti si occuperanno delle altre necessità, per quanto riguarda gli investimenti, ad esempio, il ministro ha firmato il decreto per le risorse”.
Fenoglio ha concluso spiegando che “in questa fase si è capito che il trasporto è sicurezza, il camion è “un amico”. Dobbiamo unire gli sforzi creando un ‘tavolo dell’ecosistema’ con committenza, autisti, media, istituzioni, allestitori e mondo accademico uniti per un’Italia migliore”.