L’estate riporta il sereno sul mercato dei veicoli commerciali: a luglio in crescita del 15%, +2,2% ad agosto
Come già registrato per i veicoli industriali, i mesi estivi riportano il sereno anche su un altro comparto del trasporto merci, il mercato dei veicoli commerciali. Dopo la ripresa delle attività in giugno, mese che aveva contenuto la flessione al 6,1%, le stime elaborate e diffuse dal Centro Studi e Statistiche UNRAE, indicano che nel mese di luglio gli autocarri con ptt fino a 3,5t tornano al segno positivo con un +15,1% e 17.600 unità immatricolate rispetto alle 15.297 dello stesso mese 2019. In agosto l’incremento è del 2,2% a 9.620 immatricolazioni contro 9.411 dello stesso periodo dello scorso anno, quando già si evidenziava una buona dinamicità del mercato. Dopo il crollo del 36% del I semestre, nei primi 8 mesi dell’anno la flessione rimane pesante: -26,6% con una perdita di oltre 32.200 veicoli (88.911 unità rispetto alle 121.143 del gennaioagosto 2019).
“È necessario intervenire comunque e concretamente con misure strutturali per dare un sostegno al mercato dei veicoli commerciali e non lasciare che questi piccoli segnali di positività, dovuti anche all’accumulo delle consegne relative ad ordini pre-lockdown, si affievoliscano repentinamente – ha dichiarato Michele Crisci, presidente di UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, nel commentare i dati –. Misure quali incentivi all’acquisto di veicoli nuovi a fronte di rottamazione e l’aumento del credito d’imposta consentirebbero un rinnovo accelerato del nostro parco circolante che, secondo le ultime stime del Centro Studi, a fine giugno contava ancora un 47% di veicoli ante Euro 4 (quindi con più di 15 anni di età), su un totale di quasi 4 milioni di veicoli circolanti. In tal senso – ha aggiunto Crisci – l’UNRAE è intervenuta per proporre al Parlamento – in sede di conversione in Legge del “DL Agosto” – l’introduzione di concrete misure agevolative per l’acquisto di veicoli commerciali nuovi di tutte le tipologie di alimentazione, con contestuale rottamazione”.
L’analisi della struttura di mercato dei primi 7 mesi, con dati – sottolinea l’Associazione – ancora suscettibili di leggeri aggiustamenti nei prossimi due mesi, a causa dei ritardi di immatricolazione, evidenzia un calo a doppia cifra per tutti i canali di vendita. I privati (-22,5%) con una flessione leggermente più attenuata del mercato totale, recuperano due punti di quota, raggiungendo il 23,6%. Le società, in linea con il calo complessivo, perdono qualche decimale per posizionarsi al 48% di quota. Nel dettaglio, le autoimmatricolazioni flettono del 45,4% e le altre società del 27,7%. Il noleggio cala del 33,1% e scende al 28,5% di quota di mercato (-1,7 p.p.). Una flessione più forte interessa il breve termine (-46,8%), un sostanzioso -31,5% coinvolge il lungo termine, mentre le autoimmatricolazioni uso noleggio effettuate da Concessionari e Case auto registrano un -24,6%.
Dal punto di vista delle alimentazioni, mostrano una notevole flessione tutte le motorizzazioni tradizionali: diesel -28,9% (con una quota che rimane intono all’89% del totale), benzina -42,7% (al 3,6% di rappresentatività). Il Gpl cala del 72,3% e il metano del 37,2%, rispettivamente allo 0,9% e al 3,2% di quota di mercato. In crescita consistente i veicoli ibridi, che si portano al 2,5% del totale mercato, con 1.953 unità rispetto alle 140 di un anno fa, mentre quelli elettrici flettono del 32,3%. Si accentua leggermente la crescita (+1,5%) delle emissioni medie di CO2 dei veicoli con ptt fino a 3,5t che nei primi 7 mesi dell’anno raggiungono i 164,3 g/km rispetto ai 161,9 del gennaio-luglio 2019.