Mercato auto: Unrae e Federauto fiduciose che incentivi possano continuare anche nei prossimi mesi
Il tema degli incentivi auto è stato al centro del dialogo tra i presidenti delle associazioni di settore Federauto e Unrae, Adolfo De Stefani Cosentino e Michele Crisci, intervenuti nella seconda giornata di Automotive Dealer Day, in corso da ieri in edizione digitale.
“I dati sulle immatricolazioni di agosto e settembre hanno smentito l’iniziale reticenza delle istituzioni sugli incentivi, che si sono dimostrati tutt’altro che inutili”, ha dichiarato il presidente dell’associazione delle case automobilistiche estere, Michele Crisci.
“Non chiediamo contributi a fondo perduto – ha aggiunto il numero uno dei concessionari italiani, Adolfo De Stefani Cosentino –: i 50 milioni di euro stanziati dal Governo per agosto si sono concretizzati nell’acquisto da parte di privati di 14mila auto in più rispetto allo stesso mese dello scorso anno, con l’incasso di circa 70 milioni di euro di Iva da parte dello Stato. Ma se questi 50 milioni di agosto sono stati esauriti in 5 giorni e i 100 milioni di settembre in 12 – ha aggiunto – forse c’è qualcosa da correggere”.
Secondo i vertici delle due associazioni, che durante l’emergenza sanitaria hanno portato avanti congiuntamente l’azione di sensibilizzazione e confronto con la politica, in questa fase di depressione del consumo “è fondamentale continuare a stimolare la domanda di tutto il mercato, puntando alla sostituzione del parco circolante, il più vetusto d’Europa, anche con l’usato di ultima generazione a partire dagli Euro6 – ha sottolineato Crisci –. Questo darebbe il via a una fase di transizione incrementale verso l’orizzonte dell’elettrico con soluzioni di mobilità sempre meno clima-alteranti”.
Il presidente di Faderauto ha manifestato l’auspicio che gli incentivi vengano garantiti anche per i prossimi mesi di ottobre e novembre, mettendo a disposizione i 100 milioni di euro non ancora utilizzati dei 500 milioni inizialmente stanziati, con un’attenzione particolare: “Per dare ossigeno al comparto e non generare distorsioni di mercato, è importante che gli incentivi non siano clusterizzati a fasce: il diesel di oggi – ha concluso De Stefani Cosentino – presenta emissioni fino a 35 volte inferiori rispetto alle auto prodotte venti o trent’anni fa”.