Forum MercinTreno: il Cargo su ferro tra emergenza Covid e opportunità Recovery Fund
Anche il trasporto ferroviario di merci ha risentito dell’emergenza provocata dal Coronavirus, ma ha mostrato maggiore capacità di resilienza rispetto ad altri settori e ora il Recovery Fund rappresenta un’opportunità di rilancio e sviluppo per il settore. Questi i punti al centro del dibattito durante la sessione mattutina della 12a edizione del Forum per il trasporto ferroviario delle merci organizzato da Mercintreno, che ha riunito rappresentanti delle associazioni di categoria e aziende.
Massimo Nitti, vice presidente di Asstra, ha sottolineato nel suo intervento come durante l’emergenza sanitaria il sistema intermodale abbia retto anche se “la crisi ci ha colto a metà di un guado sulla liberalizzazione del trasporto cargo in Italia. La crisi ha aggravato un quadro che era già di estrema difficoltà. Ora bisognerà capire se l’impatto sarà di medio o lungo periodo e rimboccarci le maniche”.
Marcello Di Caterina, vice presidente Alis, ha invece puntato l’accento sulla tenuta del sistema che “ha permesso agli italiani di rispettare il lockdown durante i mesi dell’emergenza e ora ci aspettiamo dal Governo un’attenzione alle nostre richieste”.
Il Covid ha avuto “un impatto assolutamente pesante in settori come quello dell’automotive, dove si è registrato un azzeramento totale dei ricavi – ha sottolineato il presidente di Assofer, Andreas Nolte –. Il Recovery Fund deve essere incanalato nella maniera più efficiente possibile, anche perché recenti studi hanno mostrato che gli incentivi al sistema ferroviario generano ritorni in termini di minori costi 20 volte superiori. Per noi – ha aggiunto – gli interventi prioritari sono dotare di maggiore risorse il fondo per il ‘ferrobonus’; il ripristino del traffico ferroviario aggregato a livello nazionale e incentivi per gli investimenti infrastrutturali per: la costruzione ex novo di raccordi ferroviari che colleghino le Pmi alla rete ferroviaria, per la manutenzione e riapertura dei raccordi ferroviari esistenti e per l’interconnessione sostanziale del Mezzogiorno”.
Ivano Russo, direttore generale di Confetra, ha lanciato poi l’idea di un coordinamento permanente per accompagnare la pianificazione del Recovery Fund dal punto di vista della logistica al fine di presentare al Governo proposte concrete per il settore, mentre Luigi Legnani, presidente di FerCargo, ha puntato l’attenzione sulla necessità di una maggiore competitività per il settore.
Massimo Marciani, presidente del Freight Leader Council, ha invece puntato il dito sul Dl Semplificazioni che a suo giudizio “è stata una grandissima occasione persa, essendo tutto incentrato sugli appalti con niente per la Logistica”.
“Le misure adottate dal Governo, dal ‘ferrobonus’ alla riduzione dei pedaggi ferroviari ci hanno dato una mano – ha dichiarato Marco Gosso, di Mercitalia Logistics –. È evidente però che la ripresa dei contagi fa sì che sia estremamente importante che tali misure diventino strutturali con ulteriori misure a sistegno delle aziende sul fronte della liquidità e del cuneo fiscale”.
In conclusione, l’amministratore unico di Ram-Logistica, Ennio Cascetta, ha evidenziato che gli incentivi al trasporto ferroviario merci “hanno avuto impatti molto significativi, con 230 milioni di benefici rispetto ai 140 milioni di euro di contributi”, lanciando la proposta di un Piano industriale per la Logistica, basato sull’aumento della competitività del settore, la sostenibilità in aggancio al New Green Deal europeo, la sicurezza del sistema e la capacità di renderlo resiliente.