Finmeccanica chiude i nove mesi in perdita e presenta un nuovo piano di rilancio
Finmeccanica chiude in rosso i primi nove mesi dell’anno. I dati di bilancio mostrano infatti una perdita netta di 324 milioni di euro, contro un utile di 321 milioni dello dello stesso periodo 2010, con un peggioramento di 645 milioni (-201%). In calo anche gli ordini acquisiti nei primi nove mesi, che ammontano a 10.638 milioni di euro, rispetto ai 13.479 milioni dei primi nove mesi del 2010, con una flessione di 2.841 milioni (-21%). La contrazione è dovuta ai settori: elicotteri (per lo slittamento al 2012 di alcuni importanti contratti governativi, associato al fatto che nel 2010 il settore aveva beneficiato del contratto per 12 AW101 per l’Aeronautica Militare indiana per un valore di 560 milioni); elettronica per la difesa e sicurezza (che nel primo semestre 2010 aveva beneficiato di importanti acquisizioni per la terza tranche del programma Eurofighter e di rilevanti commesse da parte dell’esercito statunitense); e trasporti (per le minori acquisizioni del segmento veicoli, associate al fatto che nel 2010 il settore aveva beneficiato della registrazione del contratto per la fornitura a Trenitalia di 50 treni Alta Velocità). I ricavi sono calati di 672 milioni di euro (-5%) a quota 12.252 milioni di euro. “Ci troviamo in una congiuntura incerta che richiede interventi straordinari”, ha commentato l’amministratore delegato della società, Giuseppe Orsi. “Tuttavia non ho dubbi che Finmeccanica abbia davanti un futuro brillante, nonostante il contesto difficile in cui operiamo oggi. Infatti questa situazione ci offre l’opportunità di delineare con chiarezza la nostra missione, la nostra organizzazione e le nostre ambizioni. Ci aiuta, inoltre, ad agire con maggiore risolutezza, a sfruttare al meglio i nostri punti di forza – che sono tanti – e ad analizzare rigorosamente le nostre debolezze – cosa che stiamo facendo. Il mio personale impegno e quello del management del Gruppo è di fare in modo che il business di Finmeccanica sia più mirato e reattivo nell’interesse dei nostri clienti, dei nostri dipendenti e di tutta la comunità per cui operiamo e più redditizio per i nostri investitori”.
Il nuovo Piano
Intanto il consiglio di amministrazione della società, che si è riunito senza il presidente Pier Francesco Guarguaglini, ed è quindi stato presieduto dal consigliere anziano Ammiraglio Guido Venturoni, ha approvato la struttura del Piano di consolidamento operativo e patrimoniale del Gruppo, per la cui attuazione ha conferito tutti i necessari poteri all’amministratore delegato Orsi.Le principali linee di intervento prevedono la ristrutturazione dei settori aeronautica e trasporti e la riorganizzazione del settore elettronica per la difesa e sicurezza; la razionalizzazione del piano di investimenti, nel rispetto dei criteri di sostenibilitàfinanziaria e di ritorno sul capitale; la definizione di specifici interventi di riduzione dei costi di struttura; e la cessione di attività in linea con il percorso di evoluzione strategica e con l’obiettivo di una consistente riduzione del livello di indebitamento.Per quanto riguarda l’aeronautica è stato approvato e avviato un piano (siglato l’8 novembre scorso con le organizzazioni sindacali) volto a risanare e rilanciare il settore, attraverso la riduzione della forza lavoro, la ristrutturazione delle attività di produzione e di ingegneria e la razionalizzazione della Supply Chain al fine di ridurre i costi esterni. Per i trasporti, è stato definito un piano di ristrutturazione di AnsaldoBreda, con l’obiettivo di finalizzare una partnership strategica e industriale, per sostenere il rilancio della società e consentire il progressivo deconsolidamento dal perimetro del Gruppo, mentre per l’elettronica per la difesa e sicurezza sarà avviata nel 2012 l’integrazione tra le società del settore – ad esclusione di quelle statunitensi – al fine di razionalizzare il portafoglio tecnologico, migliorare le performance industriali e finanziarie, aumentare la quota di mercato e ridurre i costi.Per consentire il riassetto del portafoglio e la riduzione dell’indebitamento, Finmeccanica intende procedere – entro l’esercizio 2012 – a finalizzare cessioni di attività per un controvalore di circa 1 miliardo di euro. I cespiti cedibili sono stati identificati nel settore civile; in attività estere del settore elettronica per la difesa e sicurezza e in partecipazioni di minoranza.In linea con quanto illustrato, gli investimenti totali del Gruppo per il periodo 2010-2012 – precedentemente previsti nella misura di circa 3,6 miliardi di euro – verranno ridotti a circa 3,4 miliardi di euro (di cui circa 2,4 miliardi di euro nel periodo 2010-2011), pertanto la riduzione sarà concentrata prevalentemente nel 2012; i costi di struttura generali e amministrativi del Gruppo, inclusa la Capogruppo, verranno ridotti di oltre 40 milioni di euro nel 2012 e di oltre 100 milioni di euro nel 2013, rispetto ai costi di struttura generali e amministrativi attesi nel 2011; entro la fine del 2012, saranno effettuate cessioni di attività per un controvalore di circa 1 miliardo di euro, il quale sarà utilizzato interamente per ridurre l’indebitamento netto del Gruppo.