Dall’11 gennaio blocco per i Diesel Euro 4 nel bacino padano: le Regioni chiedono una proroga
In Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto il prossimo 11 gennaio scatterà il blocco dei mezzi diesel Euro 4. Stefano Bonaccini, Attilio Fontana, Alberto Cirio e Luca Zaia, al termine di un incontro tra i presidenti delle Regioni del Bacino Padano, hanno condiviso la necessità di un rinvio fino al termine dell’emergenza Covid dello stop.
All’incontro hanno partecipato anche gli assessori all’Ambiente. La richiesta sarà avanzata nelle prossime ore al Ministero dell’Ambiente: “Le restrizioni al trasporto pubblico e alla mobilità privata e le misure di sicurezza adottate per limitare il contagio risultano incompatibili con un ulteriore intervento restrittivo sulla mobilità individuale”, spiega una nota della Regione Lombardia.
Parallelamente le quattro Regioni confermano il proprio massimo impegno per la riduzione delle emissioni inquinanti nell’area padana. Per questa ragione, contestualmente al rinvio delle misure di restrizione sugli autoveicoli, è stata condivisa la necessità prevedere al contempo adeguate misure compensative per la qualità dell’aria. Con l’obiettivo di intervenire in modo incisivo e mirato sui fattori inquinanti legati agli impianti di riscaldamento e alle emissioni causate da attività agricole e di allevamento.
Le Regioni del Bacino Padano, inoltre, ribadiscono la richiesta al Governo di lavorare con urgenza a un piano straordinario di interventi strutturali. Interventi che consentano di ottemperare a quanto previsto dalla condanna della Corte di Giustizia Europea del novembre 2020 circa la qualità dell’aria nel nostro Paese. Nonché di attuare le misure già previste e condivise con la Commissione Europea, nel protocollo sottoscritto a giugno 2019, al termine del Clean Air Dialogue dal Presidente del Consiglio.
Allo scopo di velocizzare il più possibile questo processo, verrà richiesto un incontro al Governo. L’obiettivo è discutere adeguate linee di finanziamento ai progetti che le quattro Regioni hanno già presentato per il piano nazionale Next Generation Eu. Progetti per un valore di 2 miliardi. Inoltre, si vuole ribadire la necessità dell’attuazione delle misure che l’esecutivo si era impegnato a mettere in campo in passato. E che ad oggi non hanno ancora trovato risposta concreta.