Costi minimi: Unatras, ancora inesattezze strumentali
“Non è la concorrenza ad essere distorta bensì, per l’ennesima volta, la realtà”. Così Francesco Del Boca, Presidente di Unatras, commenta le posizioni espresse nei giorni scorsi da alcune organizzazioni della committenza sul tema dei costi minimi dell’autotrasporto.
Secondo Unatras “la presunta insostenibilità di tali costi per il nostro sistema industriale è del tutto infondata: il 70 % dei trasporti su gomma viene effettuato in un raggio inferiore ai 100 km, nell’ambito del quale i costi della sicurezza non si applicano. Inoltre, sui 35 miliardi di euro che valgono i traffici movimentati dal trasporto conto terzi superiori ai 100 km l’incidenza dei costi minimi ammonta appena ad un paio di punti percentuali, quantificabili al massimo in 1 miliardo e mezzo e non certo 24 miliardi, come sostiene la committenza: una cifra irrisoria a fronte della garanzia della sicurezza stradale e della circolazione, di una sana competitività e della lotta al dumping sociale e allo sfruttamento. Quanto agli accordi volontari di settore – aggiunge Unatras – sono frutto di disposizioni normative precise e molto lungimiranti, dal momento che perseguono la strada della concertazione con la committenza”.
A giudizio di Unatras, “senza i costi minimi della sicurezza stradale e sociale l’Italia rischia di diventare terra di nessuno in cui combattere una guerra fra poveri, italiani e stranieri, per il trasporto al prezzo più basso e svincolato da qualunque regola. Non è con le gare al ribasso che l’Italia potrà recuperare competitività bensì con la qualità del trasporto in un mercato libero, senza disfunzioni e nel pieno rispetto della legalità. E’ irragionevole e irresponsabile sostenere che i costi minimi siano tariffe imposte che limitano la concorrenza e che nulla hanno a che vedere con la sicurezza”, ha aggiunto Del Boca.