Mercintreno: migliorare la rete ferroviaria
Più capacità nelle infrastrutture, maggiori incentivi alle merci su ferro, snellimento dei colli di bottiglia nei porti. Poi, treni più lunghi e più pesanti per aumentare il volume dei trasporti, riorganizzazione dei servizi e soprattutto certezza delle regole.
Il piatto di Mercintreno 2011, il forum di trasporto ferroviario merci aperto stamani a Roma da Federmobilità presso la sede del Cnel, è decisamente ricco. Forse un po’ sottotono per l’assenza dell’ad di Fs Italiane Mauro Moretti (protagonista, l’anno scorso, di roventi polemiche con l’ex ministro Matteoli), ma comunque interessate e gravido di questioni. Parecchi interventi, come quello dell’ingegner Mario Castaldo di Fs Italiane, hanno sottolineato l’importanza di realizzare subito dei microinterventi sulle linee, per esempio risistemando la sagoma limite dei principali corridoi ferroviari per facilitare il passaggio dei treni. E allungare i convogli anche (fino a 650-750 metri), per aumentare la loro capacità di carico. Tutto questo mentre si attende ancora il famoso cambio modale dalla gomma al ferro: le merci, sostiene il professor Boitani (Università Cattolica di Milano), devono assolutamente preferire il treno per non perdere ulteriori quote di mercato.
Secondo il presidente di Interporti Alessandro Ricci occorre intervenire al più presto sul piano generale dell’intermodalità, per saldare in modo definitivo la ferrovia ai porti. Peccato che i porti, aggiunge il presidente di Assoporti Francesco Nerli, soffrano di assoluta mancanza di fondi, specie negli ultimi anni. Eppure i porti italiani sono i primi in Europa per import-export: 270 milioni le unità movimentate fra merci viaggiatori (dati Eurostat).
A proposito dell’infrastruttura, va registrata la dichiarazione di Alfredo Peri, presidente di Federmobilità: “La crisi finanziaria avrà effetti anche sui finanziamenti per lo sviluppo e l’ammodernamento della rete. Gli ultimi dati sui volumi di traffico merci ferroviario fotografano una crisi strutturale del settore che impone una difesa a tutto campo del ferroviario merci con ogni possibile strumento. Al di là dei necessari interventi infrastrutturali, però, si può intervenire da subito con misure a costo zero”. Il tutto però, chiosa Peri, in una visione strategica di sistema. (Foto Stefano Paolini)
Vincenzo Foti