Nasce ConfMobility, la nuova associazione per la mobilità sostenibile
Supportare le aziende italiane che producono, vendono, distribuiscono e utilizzano mobilità in questa fase di transizione verde e digitale, fornendo loro gli strumenti e le competenze necessarie per conformarsi agli obiettivi di sostenibilità indicati dall’Agenda 2030 della Commissione europea: è questo lo scopo principale dei ConfMobility, la nuova associazione di imprese che promuove la transizione verso la mobilità sostenibile.
La nuova realtà associativa, che può contare su un network di 4mila imprese del settore trasporto, logistica e industria su tutto il territorio nazionale, è nata con l’obiettivo di compiere una sintesi sulle normative, sui nuovi orientamenti europei e sulle opportunità di sviluppo in materia di mobilità sostenibile.
Gli obiettivi di ConfMobility
In ambito trasporti e logistica, le aziende della rete di ConfMobility possiedono circa 50.000 veicoli (il 70% sono mezzi superiori alle 3,5 tonnellate e per il restante 30% sono inferiori alle 3,5 tonnellate). In modo particolare gli obiettivi condivisi da ConfMobility sono: ridurre in modo significativo le emissioni di carbonio (almeno del 55% entro il 2030); migliorare la qualità della vita; essere più competitivi a livello globale (in molti Paesi il cambiamento è ad uno stadio piu’ avanzato del nostro); contribuire alla creazione di nuovi posti di lavoro. Tali obiettivi sono raggiungibili grazie all’individuazione di bandi e finanziamenti dedicati per la trasformazione green, attraverso corsi di Formazione per coloro che saranno, direttamente o indirettamente, coinvolti nel processo di transizione verde e digitale. ConfMobility intende farsi promotrice di un sistema integrato, connesso ed efficiente, che diffonde tra i propri aderenti un modello di networking basato sulla mobilità sostenibile, di merci e persone.
ConfMobility: il commento del neo presidente Roberto Verano
“Abbiamo sviluppato moltissime iniziative interessanti in stretta collaborazione con i nostri partner ed esperti nei vari settori. Per fornire alle aziende le competenze necessarie, intendiamo loro proporre progetti inerenti alla formazione di nuove figure come il Mobility Manager, colui che dovrà elaborare piani aziendali di mobilità per i propri lavoratori, riducendo l’uso del mezzo privato ed incentivando forme di mobilità alternativa come il carpooling, carsharing o bikesharing aziendale; progetti tesi alla formazione dei nuovi autisti, mestiere quest’ultimo in forte crisi, dovuto principalmente alla carenza di giovani drivers che vogliono intraprendere tale percorso professionale; progetti che intendono accompagnare i piccoli e medi fornitori di carburante alla transizione ed alla progressiva sostituzione delle colonnine di carburante con quelle energetiche (tra l’altro previste anche dalla recente Legge di Bilancio); in sintesi vogliamo essere a fianco delle imprese per risolvere i loro dubbi, quesiti e perplessità sulla mobilità sostenibile. Saper individuare e intercettare i finanziamenti europei è un’ottima opportunità che ci viene concessa, che spesso non si concretizza o non viene sfruttata per mancanza di strumenti o risorse: anche su questo fronte vogliamo essere un punto di riferimento per le aziende”.