Italia-Svizzera: patenti, rinnovato l’accordo per il riconoscimento reciproco
Rinnovato l’accordo per il riconoscimento reciproco Italia-Svizzera in materia di patenti di guida, la cui attuazione ha ricadute importanti per la vita dei cittadini dei due Paesi, in particolare per i lavoratori frontalieri.
Il documento è stato siglato dal sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, e dalla Segretaria di Stato svizzera, Livia Leu.
Nel corso dell’incontro con la Segretaria di Stato Leu alla Farnesina, Della Vedova ha affrontato lo stato delle relazioni bilaterali, in particolare la promozione della lingua e della cultura nel mondo e la cooperazione scientifica, nonché i rapporti tra Unione Europea e Svizzera e i negoziati sull’Accordo Quadro Istituzionale. Il Sottosegretario ha rimarcato ”la solidità dei rapporti bilaterali tra Italia e Svizzera, radicata nelle relazioni storiche di prossimità e di amicizia, che comportano intensi rapporti economici (la Svizzera è il quarto Paese di destinazione del nostro export) e un proficuo dialogo politico, che è necessario continuare a rafforzare”.
Per forte e strutturata collaborazione tra i due Paesi
Della Vedova si è poi soffermato sulle forti relazioni culturali e sulla proficua cooperazione in ambito scientifico ed aeronautico. In particolare ha espresso apprezzamento per le iniziative svizzere a tutela dell’italiano nell’ambito del quadrilinguismo nazionale e ha auspicato ”una ancor più forte e strutturata collaborazione tra i due Paesi nella promozione e diffusione nel mondo della lingua italiana, elemento fondamentale del legame privilegiato tra Italia e Svizzera”.
Sui rapporti tra Unione Europea e Svizzera e sull’Accordo Quadro Istituzionale, Della Vedova ha sottolineato: “Riteniamo che l’accordo sia giusto ed equilibrato in quanto fornisce un quadro unitario e coerente necessario per le relazioni Ue – Svizzera e permette il rafforzamento della partecipazione di quest’ultima al mercato interno. L’Italia – ha aggiunto – è aperta a proposte costruttive per superare l’attuale impasse, sempre con l’obiettivo di tutelare aspetti fondamentali dell’acquis e degli interessi dell’Unione, in particolare nell’ambito della libera circolazione delle persone“.