Decreto Sostegni: Anfia, Federauto e Unrae criticano l’assenza di investimenti nell’automotive
La transizione ecologica e lo sviluppo di una mobilità sostenibile nel nostro Paese sono processi che devono essere supportati anche dall’applicazione di incentivi statali.
Questa la posizione di Anfia, Fedrauto e Unrae che hanno criticato attraverso una nota congiunta l’assenza nel nuovo Decreto Sostegni-bis del rifinanziamento degli incentivi alla sostituzione di veicoli vecchi e inquinanti con veicoli di ultima generazione, “una misura di investimento sul settore e sul rinnovo del parco, che si sarebbe ripagata velocemente generando addirittura aggiuntività per le casse dello Stato, come dimostrato da quanto già avvenuto in questi mesi”.
Le associazioni spiegano che dopo l’inaspettata mancanza nel PNRR di interventi per il sostegno alla domanda del settore auto sulle tecnologie a bassissime emissioni, “si aggiunge una dimenticanza che va contro la strategia di accelerare la transizione ecologica chiesta dall’Unione Europea”.
Incentivi per contrastare le perdite del settore
Nella nota si legge inoltre che “l’assenza di incentivi, interrompendo il sostegno agli acquisti delle vetture attualmente più vendute, rischia di frenare il percorso virtuoso intrapreso. In un momento di grande difficoltà per gli italiani, infatti, gli incentivi stavano svolgendo quella funzione di stimolo ad acquisti più sostenibili in termini ambientali contribuendo, al tempo stesso, a contenere le pesanti perdite generate dall’effetto COVID-19 sul mercato auto”.
Nelle interlocuzioni avute con tutti i Ministeri competenti, ANFIA, FEDERAUTO e UNRAE hanno dimostrato gli effetti positivi degli incentivi alla rottamazione in termini di sostegno al mercato fortemente penalizzato dalla crisi e, soprattutto, di liberare la circolazione stradale da vetture obsolete facendo risparmiare all’ambiente decine di migliaia di tonnellate di CO2.
Rifinanziare l’ecobonus per le auto
Le associazioni ribadiscono, quindi, la necessità di rifinanziare l’ecobonus per le auto, compresa la fascia 61-135 g/Km, e per i veicoli commerciali, misure che finora hanno permesso, oltre che una forte riduzione dell’impatto ambientale, anche di far ripartire un settore che occupa oltre un milione di addetti.
“Le previsioni di mercato per il mese di maggio sono allarmanti (-30% vs 2019) – conclude la nota – chiediamo a Governo e Parlamento, che, in fase di conversione del Decreto Sostegni-bis, le misure in vigore possano essere prorogate e rifinanziate in maniera sostanziosa”.