La Iata rivede al ribasso i profitti delle compagnie per il 2012
La Iata, l’associazione internazionale del trasporto aereo, ha rivisto al ribasso le previsioni per i profitti dell’industria per il 2012 che passano da 4,9 a 3,5 miliardi di dollari, con un margine dello 0,6%. Ma nel peggiore degli scenari, ovvero se la crisi dell’Eurozona dovesse evolvere in una vera e propria crisi bancaria ed una recessione europea, l’industria del trasporto aereo potrebbe registrare perdite per oltre 8 miliardi di dollari nel 2012. Per il 2011 invece la redditività resta debole ma immutata a 6,9 miliardi di dollari, con un margine netto dell’1,2%.”Il rischio più grave per gli utili delle compagnie aeree l’anno prossimo sono le turbolenze economiche che risulterebbero dal fallimento del tentativo dei governi di risolvere la crisi del debito sovrano dell’Eurozona. Un tale esito potrebbe causare perdite per oltre 8 miliardi di dollari”, ha sottolineato il direttore generale e ceo della Iata Tony Tyler. Per il 2011 quindi resta invariato l’utile di 6,9 miliardi di dollari, ma con profonde differenze tra le varie regioni del mondo. In Europa le tasse sui passeggeri e il mercato domestico debole hanno limitato la profittabilità. I vettori europei dovrebbero generare un profitto complessivo di 1 miliardo di dollari, in ribasso rispetto alle prevedenti previsioni di 1,4 miliardi, e un margine dell’1,2%. Meglio invece la situazione per le compagnie del Nord America per cui sono previsti utili per 2 miliardi, in rialzo rispetto alle precedenti previsioni di 1,5 miliardi. L’economia americana sta crescendo più velocemente di quella europea, quindi il margine Ebit qui sale al 3,2 per cento. Anche per i vettori dell’Asia Pacifico le condizioni sono migliori. Il mercato domestico giapponese non si è ancora ripreso dopo il terremoto del marzo scorso e il load factor resta sotto pressione, ma le companie hanno incrementato la profittabilità per la crescita del mercato interno cinese. Di conseguenza le previsioni sono cresciute di 800 milioni a quota 3,3 miliardi di dollari, il risultato migliore tra tutte le regioni. In Medio Oriente ci si attende un profitto di 400 milioni di dollari, in calo rispetto agli 800 precedentemente previsti, mentre in America Latina le nuove previsioni sono scesa da 600 a 200 milioni di dollari. Per i vettori africani, infine, è previsto il break-even. Secondo le stime della Iata, la domanda passeggeri 2011 è rivista al rialzo dal 5,9% di settembre al 6,1% attuale. La crescita del traffico passeggeri dovrebbe bilanciare il calo, peggiore delle previsioni, del settore merci che a fine anno dovrebbe chiudere con una contrazione dello 0,5 per cento dei volumi e con ricavi piatti. Per il 2012 invece l’associazione prevede una domanda passeggeri in crescita del 4 per cento, in ribasso rispetto al 4,6 per cento delle precedenti stime. Anche per il 2012 si presenteranno situazioni diverse tra le varie regioni. Per i vettori europei è prevista una perdita di 600 milioni di dollari, a seguito della debolezza delle economie europee e dell’aumento delle tasse sui passeggeri, mentre per quelli nordamericani le previsioni parlano di profitti pari a 1,7 miliardi di dollari. Ancora una volta saranno le compagnie dell’Asia Pacifico ha registrare i migliori risultati, con profitti per 2,1 miliardi di dollari. Per i vettori mediorientali è previsto un utile di 300 milioni di dollari, in calo rispetto alle precedenti previsioni di 700 milioni, mentre quelli dell’America Latina vedranno i loro profitti scendere a 100 milioni di dollari e quelli africani registreranno una perdita di 100 milioni.