Tir bloccati nel porto di Genova, Trasportounito chiede soluzioni per evitare code e ingorghi
Nuove difficoltà per gli autotrasportatori che operano in Liguria. Dopo le autostrade, ora anche presso il porto di Genova si stanno verificando ingorghi e code. Lo ha comunicato Trasportounito, annunciando che “in assenza di soluzioni immediate al blocco operativo del bacino di Sampierdarena, generato essenzialmente dai Terminal PSA Sech e Bettolo, le aziende di autotrasporto sono pronte ora a rifiutare il posizionamento di contenitori destinati a questi terminal”.
La situazione è resa più complicata dalla mancata concessione da parte del MIMS di una deroga alla circolazione dei mezzi pesanti oltre le 16.
“È assurdo che vengano proposti rallentamenti ulteriori nei ritmi di arrivo dei Tir proprio dai terminalisti di PSA – ha aggiunto il coordinatore per la Liguria, Giuseppe Tagnochetti -. Per evitare le code che arrivano a bloccare la viabilità cittadina genovese occorre che i terminal investano in un numero di equipment adeguati e assumano personale a servizio del traffico camionistico. Inoltre estendendo gli orari di operatività per i camion che nei porti evoluti è H24”.
Secondo Trasportounito dai primi dati che emergono dalle rilevazioni sul ciclo camionistico, realizzate dalle Autorità di Sistema Portuale, è troppo basso il numero orario di carichi/scarichi “e sono intollerabili le ore di attesa dentro ai Terminal”.
Trasportounito chiede livelli minimi di servizio atti a garantire tempi certi all’autotrasporto
Secondo l’associazione, al netto delle criticità infrastrutturali, “l’origine del problema sta nel fatto che né a Genova né negli altri porti italiani, le concessioni rilasciate ai Terminal dalle AdSP ai sensi della Legge 84 stabiliscono livelli minimi di servizio atti a garantire tempi certi all’autotrasporto; con il risultato che il 50% dei trasporti su gomma dei contenitori in partenza dai bacini portuali e diretti verso gli stabilimenti industriali, arriva in forte ritardo a destino proprio a causa delle attese subite nei porti, con conseguente conflittualità commerciale tra vettori e clienti ed enormi perdite di capacità produttiva per le nostre aziende; per non parlare delle crescenti difficoltà per gli autisti nel rispettare le ore di guida e riposo e conseguente pregiudizio per la sicurezza stradale“.
Trasportounito propone quindi “uno scatto in avanti delle Autorità di Sistema Portuale, così come del Ministero, tenuti a governare l’evoluzione telematica in corso, la misurazione e regolazione dei servizi nell’interesse di tutti gli operatori”.