Meno capacità negli aeroporti britannici: allarme della CAA
Se al momento gli aeroporti del Regno Unito sono ben collegati, la situazione potrebbe cambiare in peggio senza una forte politica a favore dell’aviazione civile che definisca obiettivi chiari per il prossimo futuro. Questo il senso di un avvertimento che la UK Civil Aviation Authority (CAA) ha mandato al governo di Londra e inserita in una Insight Note Aviation Policy for Consumers diramata dalla stessa CAA il 14 dicembre. Oggi, osserva la CAA in previsione dell’emanazione, attesa per la prossima primavera della nuova Aviation Policy governativa, la maggior parte dei cittadini del Regno Unito ha facile accesso agli aeroporti britannici con almeno il 90% della popolazione che risiede in località a non più di due ore di viaggio da almeno due aeroporti che servono destinazioni internazionali e con il 70% ad un’ora da un aeroporto, situazione che non ha rivali, afferma la CAA, in Europa. Ma questa situazione sta per essere messa alla prova dalla crescent limitazione di capacità negli aeroporti del Sud-Est della Gran Bretagna con conseguenti riduzioni di scelta dei voli disponibili che possono portare anche al rialzo del prezzo dei viaggi aerei. Se Londra è oggi ben collegata, ciò nonostante i limiti di capacità che si stanno profilando sugli aeroporti dell’area londinese possono rendere le compagnie aeree su di essi operanti meno in grado di quelle di altri scali europei ad assicurare le nuove rotte che si aprono sui mercati emergenti. La scarsa capacità riscontrabile a Londra-Heathrow sta già cominciando a toccare gli accordi di traffico aereo tra il Regno Unito ed altri Stati esteri.
Nella foto: Londra-Heathrow, lato arrivi del Terminal 4