Car sharing elettrico: il perché di un successo
Da un lato un successo stabile, dall’altro un fenomeno mobile in costante aumento.
Si tratta del car sharing e in particolare quello elettrico, che è stato recente oggetto di analisi dell’ International Council on Clean Transportation (ICCT) in uno studio intitolato: “Success factors for electric carsharing”. L’analisi, condotta lo scorso agosto, ha esaminato vantaggi e punti di forza del car sharing elettrico, con uno sguardo all’Europa ma anche al Nord America.
L’Italia tra i maggiori utilizzatori
Secondo i dati analizzati, il car sharing elettrico si posiziona in maniera decisamente vincente rispetto al car sharing convenzionale con motore a combustione, non solo da un punto di vista ambientale, ma anche come valore percepito. Già nel 2019, un sondaggio aveva mostrato che il 66% delle vetture adibite a car sharing erano elettriche e che il 25% dei paesi utilizzavano veicoli elettrici a batteria. Tra i cinque paesi che ne effettuavano il maggior utilizzo, spiccava l’Italia, insieme a Stati Uniti, Regno Unito, Giappone e Francia. L’uso del car sharing in Italia è ancora oggi in forte aumento, con Milano come città capolista per il maggior utilizzo. La spinta verso gli autoveicoli elettrici non sembra rallentarne l’utilizzo bensì accelerarlo.
I vantaggi del car sharing elettrico
La prima cosa a cui viene da pensare in presenza del car sharing è forse la libertà di spostamento. Si tratta infatti della soluzione perfetta per chi desidera muoversi comodamente sia in città che al di fuori delle aree urbane o per chi ha necessità di muoversi da una zona all’altra per motivi lavorativi. In particolare, il car sharing elettrico è un car sharing ecologico, quindi permette il libero accesso a centri storici e aree urbane a traffico limitato.
Si assiste quindi a un incremento dell’ agevolazione della mobilità. Poiché la maggior parte degli studi condotti sul car sharing elettrico evidenzia in maniera netta il positivo impatto ambientale del fenomeno, è lecito poi pensare che grazie alla possibilità di un utilizzo ricaricabile e quindi smart e green, le riduzioni di emissioni di gas a effetto serra continueranno ad aumentare. Con un numero maggiore di famiglie pronte a familiarizzare con questa nuova tecnologia, potremo infine aspettarci anche un aumento della quota di mercato dei veicoli elettrici. Le auto elettriche garantiscono inoltre una guida semplice, piacevole e leggera, ma anche più sicura, rispetto alle classiche auto a benzina o diesel, grazie all’uso di tecnologie più avanzate e all’impiego di sistemi intelligenti.
Car sharing round trip e one-way
A partire dal 2021, le città potrebbero consentire veicoli elettrici a batteria solo per i gli operatori della modalità di car sharing one way (o free floating), modalità questa che non richiede la restituzione dell’autoveicolo nello stesso punto di prelievo. Questa soluzione è la più praticabile da un punto di vista economico – soprattutto nelle città densamente popolate- perché più comoda e quindi più richiesta rispetto al car sharing round trip, dove l’auto viene presa e riconsegnata in specifiche stazioni di servizio. Le città potrebbero comunque richiedere agli operatori di car sharing in modalità round trip di diventare completamente elettrici, sebbene operino in maniera più vincolante rispetto al free floating.
Conclusioni: un successo annunciato e il necessario sostegno di aziende e governo
In un’ era di sharing mobility come quella in cui viviamo, l’ integrazione di veicoli elettrici deve procedere di pari passo con le infrastrutture di ricarica, con il sostegno dalle aziende di car sharing nell’installazione di caricabatterie disponibili al pubblico, ma anche l’appoggio di ogni governo si dimostrerà di vitale importanza. L’infrastruttura di ricarica dovrà adattarsi ai diversi modelli di business (per decidere il numero sufficiente di caricabatterie) e alle diverse dimensioni dei veicoli. Sebbene il car sharing non necessiti necessariamente di sostegno finanziario nelle aree urbane dense, le politiche cittadine progettate per incoraggiare il car sharing a diventare elettrico possono garantirne il successo se saranno almeno pari a quelle adottate per le auto private.