Autotrasporto: il Coordinamento Manifatturiero dice no ai costi minimi
“Le aziende committenti del servizio di autotrasporto condividono la segnalazione che l’Autorità Garante del Mercato e della Concorrenza ha fatto al Governo in tema di trasporti a fine novembre e sostengono con forza l’operato del Governo”.
A parlare è il Coordinamento del Manifatturiero che riunisce le associazioni Amafond, Anima, Assocarta, Assofond, Assomet, Federacciai, Federazione Ceramica e Laterizi e Unacoma. Soddisfazione è stata espressa per il fatto che il Governo, “dando seguito alla segnalazione citata, abbia inserito nella manovra agli artt. 34 e 37, norme che intendono liberalizzare l’economia italiana impedendo l’imposizione di prezzi minimi o commissioni per la fornitura di beni o servizi, e prevedendo che si emettano entro sei mesi, disposizioni volte a realizzare una compiuta liberalizzazione e un’efficiente regolazione, in particolare nel settore dei trasporti”.
“L’azione liberalizzatrice che il Governo sta approntando è di cruciale importanza per il futuro dell’industria italiana – proseguono i Presidenti Manfredini (Confindustria Ceramica), Culicchi (Assocarta), Starita (Amafond) e Bertoli (Assomet) a margine di un incontro di lavoro. Saremmo tutti pesantemente penalizzati da norme che prevedono costi minimi di esercizio. Questi sarebbero in concreto tariffe minime – come denunciato dall’Autorità Garante della Concorrenza – che cancellano la concorrenzialità dal lato dell’offerta del servizio di trasporto. La sicurezza è un obiettivo di tutti, prima ancora che come operatori economici come cittadini, e la si realizza con comportamenti commerciali e stradali responsabili e rispettosi delle regole che già tutelano i cittadini grazie alle previsioni del Dlgs 286/85 in tema di riassetto normativo in materia di liberalizzazione regolata dell’esercizio dell’attività di autotrasportatore che dedica ampio spazio alla sicurezza.
Per dirla tutta, è la previsione di un accordo che individui i costi minimi di esercizio a porre a rischio la concorrenzialità del mercato dell’autotrasporto ed il rispetto delle norme comunitarie sulla concorrenza. Ancor meno libero sarebbe il mercato se quei valori, ricevessero il timbro del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, trasformando la nostra in una economia regolata e ingessata. Non è quella la direzione in cui l’Europa ci chiede di andare, e non è quella la direzione giusta per il paese. Ad oggi possiamo considerarci un’eccezione in Europa dal momento che l’Italia è l’unico Paese, fra quelli dell’OCSE, ad avere ancora un sistema di tariffe minime o comunque di costi minimi di esercizio nel settore dell’autotrasporto a danno della competitività e libertà negoziale delle imprese, e dei principi di libera concorrenza del mercato. Dunque ben venga l’operato del Governo a correggere il punto”.