Divieti Brennero, ANITA, FAI e FEDIT: nessun provvedimento dall’Ue, attivato team legale
La questione divieti al Brennero torna al centro dell’attenzione delle associazioni dell’autotrasporto italiano.
ANITA, FAI e FEDIT hanno deciso di intraprendere un’azione di messa in mora della Commissione UE per inazione nei confronti dell’Austria, sul tema già dibattuto dei diversi divieti imposti unilateralmente dal Tirolo.
Il corridoio scandinavo-mediterraneo rappresenta un asse commerciale di importanza vitale per l’interscambio di merci interno all’Unione europea, nonché uno dei 9 corridoi “core network” della politica TEN-T della Commissione UE volta a rafforzare la connettività dei Paesi membri attraverso collegamenti stradali, ferroviari, marittimi e aeroportuali.
Secondo elaborazioni di Uniontrasporti su dati ISTAT, nel 2019, lungo tale asse è avvenuto un interscambio totale pari a 170 miliardi di euro, con un passaggio di merci per circa 50 Mio/ton/anno.
La decisione è stata presa dopo la diffusione di un documento riservato predisposto nel dicembre scorso dalle Direzioni Generali dei Commissari UE del mercato interno, dei trasporti e dell’ambiente, che invitava la Commissione ad avviare una procedura d’infrazione nei confronti dell’Austria, cosa che non è avvenuta.
Nuove misure più restrittive in vista
“L’iniziativa intrapresa congiuntamente da ANITA, FAI e FEDIT punta a sollecitare la Commissione UE per uscire da una situazione che danneggia il comparto dei trasporti e l’economia in generale – commenta il presidente dell’associazione confindustriale ANITA Thomas Baumgartner – Vista l’inattività politica l’azione legale rimane l’unico strumento utile per poter ricevere risposte concrete alle nostre legittime istanze in merito alla questione del Brennero, che si rende ancora più urgente, in considerazione del fatto che il Tirolo ha annunciato misure ancora più restrittive sul divieto settoriale”.
Tale inasprimento riguarderebbe il divieto di transito a tutti i veicoli EuroVI immatricolati prima del 1 gennaio 2021, e quindi anche ai veicoli di ultimissima tecnologia per riduzione di emissione di sostanze inquinanti. La nuova proposta dovrebbe essere presentata alla Commissione UE per una valutazione e laddove la stessa dovesse considerarla idonea, potrebbe entrare in vigore dopo sei mesi: secondo stime del Tirolo, già dal luglio 2022.