Ugl: ripristinare i treni notte. L’impegno di Ferrovie
”Chiediamo a Trenitalia il ripristino dei treni notturni a media e lunga percorrenza non solo per salvare un migliaio di posti di lavoro in tutta Italia ma perchè è indegno di un Paese civile ed europeo cancellare un simile servizio che, tra l’altro, rappresentava uno dei già scarsi collegamenti tra il Nord e il Sud dell’Italia”. Lo ha affermato il segretario generale dell’Ugl Giovanni Centrella esprimendo ”solidarietà e vicinanza ai lavoratori di Milano della Servirail e Wasteels, che hanno trascorso sulla torre-faro della Stazione Centrale anche la vigilia di Natale. ”In un Paese che ambisce ad essere evoluto – aggiunge Centrella – le infrastrutture e i collegamenti tra Nord e Sud, tra Est e Ovest del Paese, diurni o notturni che siano, dovrebbero avere la priorità e il dovuto sostegno nelle politiche economiche di qualsiasi governo”.
Ferrovie dello Stato Italiane, dal canto suo, ha già comunicato l’impegno a garantire, entro i prossimi 24 mesi e mediante un appalto di attività, la progressiva riassunzione dei dipendenti licenziati in seguito al taglio dei treni notturni. Il primo atto sarà la ripresa del servizio Roma-Parigi, prevista nel primo semestre del 2012. Il Ministero del Lavoro assicurerà, attraverso gli ammortizzatori sociali in deroga, forme di integrazione al reddito per i lavoratori sprovvisti di altre forme di tutela. “La rimodulazione del servizio notte – dice Fsi – si è resa necessaria in considerazione della particolare situazione congiunturale del settore. L’andamento del traffico dei treni notturni, infatti, ha registrato in questi anni una progressiva e significativa flessione, facendo registrare nel 2011 perdite di oltre 100 milioni di euro”. Il che sarà vero in termini statistici, ma le carrozze cuccette e i vagoni letto pieni in partenza dalle stazioni del Sud dicono altro. Specie sui convogli originari dalla Sicilia, dove esistono sì due grossi aeroporti (Catania e Palermo) da cui prendere i voli low-cost, ma dove è difficile eguagliare la capillarità del treno notte, che grazie alle numerose fermate raggiunge molte zone lontane dalle piste. Lo stesso vale per la Calabria e, sull’altro versante, per la Puglia.
I tagli di Trenitalia hanno generato circa 1.700 esuberi, di cui 900 tra i suoi dipendenti e oltre 800 nel personale delle ditte in appalto/subappalto. Gli esuberi interni verranno riassorbiti nei settori a forte domanda; più difficile la soluzione per i lavoratori delle ditte esterne i quali, appunto, protestano e continueranno a farlo. Il loro quadro, al momento, conta circa 100 lavoratori pronti per la pensione. Dei 580 dipendenti impegnati sui servizi nazionali ne confluiranno nel nuovo appalto 320, che potrebbero diventare 400 con l’applicazione di contratti part-time. Per gli 87 addetti alla manutenzione di carrozze letto e cuccette sono in corso verifiche con su un’ipotesi che assicuri la continuità del lavoro per tutti. Per quanto riguarda i servizi internazionali, con il nuovo orario è stato avviato solo il collegamento Venezia-Parigi, che occupa 22 lavoratori.
Vincenzo Foti