Fs Italiane: il nuovo volto delle stazioni ferroviarie tra accessibilità e intermodalità
Il nuovo volto delle stazioni ferroviarie è stato illustrato da Fs Italiane nel corso di un convegno organizzato da Confindustria Avellino su Infrastrutture, Zes e logistica: opportunità per lo sviluppo nelle aree interne.
Vera Fiorani, Amministratrice Delegata di Rete Ferroviaria Italiana, parlando delle nuove opere previste in ambito PNRR, ha posto l’attenzione sulla funzione di quelle stazioni ferroviarie non comprese nei grandi nodi urbani ma posizionate strategicamente in zone importanti del territorio produttivo, e che per questo potranno rappresentare un volano nella realizzazione di piattaforme logistiche in grado di facilitare l’intermodalità.
“Si tratta per noi di un modello che deve puntare prima di tutto sull’accessibilità dei sevizi strada/ferrovia per persone e merci”, ha evidenziato Fiorani, spiegando come su questo fronte Rete Ferroviaria Italiana sia interessata a un modello che punti, oltre all’accessibilità, alla valorizzazione delle infrastrutture.
Il programma dei prossimi cinque anni
“Davanti a noi abbiamo cinque anni molto importanti. L’infrastruttura ferroviaria è portatrice di sviluppo e deve essere sfruttata al meglio dai territori limitrofi – ha detto l’AD -. Un tema, questo, che stiamo affrontando anche per la Salerno-Reggio Calabria, un’opera interamente concepita e in progettazione, ma finanziata solo in parte nel PNRR”, ha ricordato la manager.
Sulla Napoli-Bari, altra grande infrastruttura di collegamento ferroviario, “abbiamo tutto appaltato e nelle mani di coloro che devono costruire; siamo quindi in una situazione di attivazione di cantieri, opere, personale, parti importanti dell’economia in movimento”.
La nuova stazione Hirpinia sarà inserita nell’itinerario della Napoli-Bari: non è inserita nel grande centro urbano, ma utilizza una posizione estremamente significativa nel creare quella condizione di intermodalità tra diversi poli trasportistici e industriali.
Fiorani poi ha aggiunto che si prevede, a partire da luglio di mettere sul mercato oltre 10 miliardi di euro di appalti per realizzare opere che dovranno in grossa parte essere completate per il 2026.