Pneumatici: abitudini e piccoli accorgimenti per sicurezza, resistenza e sostenibilità
La caratteristica principale ricercata dagli automobilisti che acquistano nuovi pneumatici è la sicurezza. A seguire resistenza, basso consumo di carburante, bassa rumorosità e basso costo. Questi i risultati principali emersi da una survey, commissionata da Nokian Tyres e realizzata in Germania, Italia settentrionale, Russia, Svezia e Finlandia, da cui emerge, tra l’altro, che un automobilista su quattro acquisterà nuovi pneumatici invernali solo quando la profondità del battistrada avrà raggiunto il valore minimo legale. Inoltre, quasi un quarto degli intervistati ha indicato che comprerà nuovi pneumatici solo quando si accorgerà che le caratteristiche di sicurezza si sono ridotte. Questi numeri non includono gli automobilisti che usano pneumatici all-season.
“Gli pneumatici non dovrebbero mai consumarsi completamente – sottolinea Matti Morri, Technical Customer Service Manager di Nokian Tyres –. Una profondità del battistrada di 4 millimetri è un limite ragionevole per sostituirli. Quando la profondità del battistrada scende sotto i 4 millimetri, le caratteristiche degli pneumatici si deteriorano, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione dell’aquaplaning. Una profondità del battistrada molto bassa aumenta anche il rischio di danni da foratura”.
Pneumatici: il costo è spesso correlato alla durata
Quando si acquistano degli pneumatici, bisogna considerare la possibile durata del prodotto: il prezzo è parzialmente basato sui materiali usati per la produzione. Gli pneumatici premium hanno delle combinazioni di gomma e metallo migliori e più durature rispetto alle alternative più economiche. Per esempio, gli pneumatici per SUV e furgoni di Nokian Tyres contengono fibre di Aramide (usate per esempio nei giubbotti antiproiettile) che rinforzano i fianchi degli pneumatici.
“Gli automobilisti possono estendere la durata dei loro pneumatici ruotandoli dall’asse anteriore al posteriore e viceversa – spiega Morri –. Questo farà sì che gli pneumatici si consumino in modo uniforme. Sfortunatamente, la rotazione degli pneumatici è tutt’altro che comune, anche se questa pratica potrebbe addirittura raddoppiare il chilometraggio che si può ottenere da un set di pneumatici.
Secondo la survey ben il 43% degli intervistati italiani ha dichiarato di effettuare la rotazione tra gli assi per uniformare l’usura degli pneumatici, mentre in Finlandia la percentuale scende al 30%, seguita da Russia (26%), Svezia (19%) e Germania (18%).
Anche una corretta conservazione può migliorare la durata degli pneumatici. Il posto migliore è un luogo fresco e asciutto, protetto dalla luce del sole. Un elemento importante, dato che la survey di Nokian Tyres indica che più del 75% degli automobilisti conserva i propri pneumatici a casa mentre il 21% degli intervistati usa un tire hotel, ossia un servizio di deposito – una pratica più comune in Svezia, Germania e Italia rispetto a quanto avviene in Finlandia e Russia.
Scelte sempre più sostenibili ed eco-friendly
La maggiore durata degli pneumatici rappresenta una scelta economica per i consumatori e la migliore opzione per l’ambiente. La survey di Nokian Tyres include anche alcune domande relative a tematiche ambientali: gli intervistati più giovani ritengono importante abbassare le emissioni di CO2 nella produzione degli pneumatici; quelli meno giovani sono invece preoccupati per il rilascio di microplastiche e il consumo di carburante. Ci sono anche alcune differenze di genere: le donne sono più interessate alle emissioni di CO2 e alla produzione sostenibile delle materie prime rispetto agli uomini. Questi ultimi, invece, sono più preoccupati del consumo di carburante e del rumore di rotolamento esterno.
“I consumatori spesso affrontano la sostenibilità dal punto di vista del consumo di carburante, dell’usura degli pneumatici o del loro riciclo – ha commentato il Senior Manager R&D, Harri Myllymaa –. L’attuale attività di ricerca di Nokian Tyres si concentra sempre di più sulle materie prime a base biologica e riciclabili. Siamo già riusciti a rendere gli pneumatici più sicuri, riducendo il consumo di carburante e migliorando la resistenza all’usura. Possiamo però prendere in considerazione anche altri approcci in termini di sostenibilità insieme a questi”.