Turchia: le aspettative del settore automobilistico per il 2022 tra crisi dei chip e correzione del sistema fiscale
I massimi funzionari dei principali marchi automobilistici che operano in Turchia, hanno dichiarato domenica scorsa all’agenzia Anadolu (AA) che “l’industria automobilistica sta per lasciarsi alle spalle un anno straordinario”. Sotto analisi, gli sviluppi del settore nel corso della pandemia, la ripresa delle catene di approvvigionamento dopo il duro colpo subito a causa della scarsità di chip e le fluttuazioni dei tassi di cambio, fattori questi, considerati determinanti per il l 2022.
Le previsioni e i bilanci
Turgay Mersin, presidente della Automotive Authorized Dealers Association (OYDER), ha affermato che l’anno dovrebbe chiudersi a livelli inferiori o molto vicini a quelli dell’anno scorso in termini di vendite totali. Mersin ha anche sottolineato l’urgente necessità di aggiornare il sistema di tasse speciali sui consumi (SCT) poiché circa il 90%-95% dei veicoli venduti ora rientra nel segmento SCT a causa di aumenti di prezzo che a loro volta aumentano ulteriormente i costi di consumo. Mersin ha affermato che “se i problemi di approvvigionamento dovessero migliorare, il mercato non subirà un calo significativo in termini di numeri. Tuttavia, se i costi continuano ad aumentare a causa dei movimenti rapidi e dei tassi di cambio variabili, ci sarà una contrazione della domanda, poiché questi aumenti si rifletteranno sul prezzo”.
Il CEO di Toyota Turkey Ali Haydar Bozkurt, da parte sua, ha affermato che la crisi dei chip indotta dalla pandemia ha colpito direttamente l’industria automobilistica e la produzione di settori su scala globale. “Nonostante queste condizioni negative, il mercato potrebbe chiudere l’anno a un livello inferiore o molto vicino allo scorso anno, dato che le incertezze causate dalla pandemia potrebbero continuare, ovvero la mancanza di fornitura di alcuni pezzi di ricambio, la crisi dei chip e le interruzioni dei servizi logistici. Pertanto, il nostro settore sta adottando un approccio cauto. Se la crisi dei chip verrà superata e le scale SCT verranno aggiornate senza indugio, prevedo che le vendite nel 2022 saranno allo stesso livello del 2021” ha affermato Bozkurt.
Il direttore generale della joint venture turco-francese Oyak Renault, Berk Çağdaş, ha affermato che, nonostante la domanda dei consumatori a settembre, si sono verificate diminuzioni significative in ottobre e novembre a causa del problema di disponibilità causato dalla crisi dei chip. Çağdaş ha proseguito affermando che “molti produttori affermano che la crisi dei chip continuerà a essere in cima all’agenda del settore nel 2022” e che, sebbene il problema dell’offerta renda difficile effettuare previsioni, “i produttori continueranno a lavorare per soddisfare le richieste dei consumatori mantenendo una posizione cauta e ottimista, a seconda del corso della volatilità del tasso di cambio”. “Un aggiornamento delle fasce d’imposta SCT nel nuovo anno eviterà il riflesso dell’onere dei costi portato dall’aumento dei tassi di cambio per il consumatore”, ha infine concluso Çağdaş .
Murat Berkel, direttore generale di Hyundai Assan, una joint venture tra la turca Kibar Holding e Hyundai, prevede che la crisi dei chip avrà effetti continui nel 2022, almeno nella prima metà dell’anno. “Le potenziali interruzioni dell’offerta, le fluttuazioni dei tassi di cambio e l’incapacità di garantire la stabilità dell’economia possono causare di volta in volta cambiamenti negli equilibri del mercato. Tali variazioni nel corso dell’anno possono far sì che il mercato non raggiunga i livelli previsti. Tuttavia, possiamo prevedere che il mercato non rimarrà al di sotto del livello di quest’anno quando le condizioni saranno favorevoli”, ha affermato Berkel.
Un anno straordinario per il settore automobilistico
Il vicedirettore generale di Honda Turchia Bülent Kılıçer ha dichiarato che il 2021 sarà ricordato come un anno “straordinario” per il settore, descrivendolo come un anno di successo per l’azienda. Kılıçer ha affermato che la domanda, che ha iniziato ad aumentare con la crescente necessità di mobilità nel corso della pandemia, ha acquisito slancio una volta che le auto hanno iniziato a essere viste di nuovo come uno strumento di investimento. Notando che gli aumenti delle vendite di auto ibride ed elettriche sono importanti in un anno così volatile, Kılıçer ha commentato le sue aspettative per il 2021, sottolineando che al fine di aumentare l’accesso dei consumatori alle automobili, “condizioni come la stabilità dei prezzi, l’accesso ai prestiti dei veicoli, i tassi di interesse e il regolamento di base SCT devono essere migliorati”.
“Anche l’andamento del deterioramento della filiera è un fattore molto importante. Non va dimenticato che almeno la prima metà del 2022 sarà vissuta in un contesto altamente inflazionistico. Sulla base di tutti questi fatti, lo scenario migliore per il prossimo anno sarà che il settore raggiunga i dati di produzione, esportazione e vendita realizzati quest’anno”, ha concluso Kılıçer.
Fonte: Daily Sabah