Unrae: 2021 anno nero del mercato auto in Europa. Dicembre sesto mese negativo consecutivo
Il mercato auto europeo chiude il 2021 in profonda sofferenza con dicembre che registra risultati negativi per il sesto mese consecutivo. A comunicarlo è Unrae, sottolineando come nell’ultimo mese dell’anno le immatricolazioni sono state 950.218, -21,7% su dicembre 2020, attestando così il consuntivo dei 12 mesi su un totale di 11.774.885 veicoli immatricolati in Europa, in perdita dell’1,5% rispetto al 2020 e del 25,5% nel confronto con il 2019, con oltre 4 milioni di veicoli in meno rispetto al risultato di due anni fa.
L’andamento nei cinque principali mercati europei riflette il dato negativo complessivo con qualche difformità che non cambia la fotografia generale di un continente in una situazione di profonda crisi.
Italia fanalino di coda a dicembre
Il Regno Unito chiude il mese di dicembre in pesante calo sul 2020, facendo registrare per l’intero 2021 il secondo peggior risultato negli ultimi 30 anni. Il mercato di auto nuove ha registrato nel cumulato dei dodici mesi 1.647.181 immatricolazioni (108.596 nel mese di dicembre, -18,2% sul 2020), in crescita di appena l’1% rispetto all’anno precedente. A pesare sulle vendite, oltre al protrarsi dell’emergenza sanitaria, la carenza globale di semiconduttori e l’adozione di accordi commerciali sempre più rigidi legati alla Brexit.
In Germania il calo annuale è del 10% (2.622.132 autovetture immatricolate) rispetto al 2020, con un vero e proprio crollo del 27% nel mese di dicembre.
La Spagna, con il concorso di un calo del 18,7% a dicembre, perde un terzo delle immatricolazioni totali nell’anno 2021 rispetto al 2019, ma recupera qualcosa sul 2020 con un modesto +1%. Nel cumulato dei dodici mesi sono state vendute 859.477 autovetture.
Meno pesante (-15,1%) il calo di dicembre per la Francia, che nel totale 2021 riesce a mantenere un livello di vendite in linea con il 2020 (+0,5%), con 1.659.003 vetture immatricolate contro 1.650.118.
A conti fatti – sottolinea Unrae – è l’Italia il fanalino di coda di dicembre 2021, peggior risultato del mese con -27,5%, che conferma il quarto posto per i volumi fra i cinque Major Market sia nel mese sia nel totale anno. Un anno chiuso con un drammatico -24% rispetto al 2019 e un apparente +5,5% rispetto al 2020: ma anche il confronto col 2020 diviene impietoso, registrando un calo del 10,1%, se si tiene conto dei 38 giorni lavorativi persi col lockdown.
Unrae: necessari incentivi almeno triennali per il rinnovo del parco circolante
Il 2022 non si preannuncia molto diverso, a causa della mancanza di incentivi, il cui esaurimento ha iniziato a pesare sui numeri degli ultimi mesi del 2021 e si vedrà pienamente nei prossimi. L’Italia resta infatti l’unico fra i cinque Paesi a non aver finora previsto per il 2022 sostegni alla domanda di veicoli a zero o bassissime emissioni.
Carenza su cui Unrae torna a far sentire la propria voce: “Per aiutare l’ambiente, anche rinnovando il parco circolante, e per sostenere consumatori e aziende nel passaggio alla nuova mobilità – dichiara il direttore generale, Andrea Cardinali – sono necessari incentivi almeno triennali, eventualmente con importi a scalare, per le vetture fino a 60 g/Km di CO2. Parallelamente, è fondamentale prevedere una capillare infrastrutturazione del Paese, anche con punti di ricarica ad alta potenza, tramite un cronoprogramma dettagliato per l’investimento dei fondi stanziati con il PNRR”.
In Italia a dicembre rimane ancora bassa la penetrazione di auto “alla spina”, di poco superiore solo alla Spagna. La quota degli elettrici (BEV) e degli ibridi plug-in (PHEV) è rispettivamente del 7% e 6,4% (nel cumulato 2021 è pari al 9,3%), verso il 17,7% e 10,6% della media degli altri quattro maggiori mercati (20% complessivo nell’intero 2021).
Ma in Germania BEV e PHEV insieme valgono il 35,7% del mercato (26% nell’intero 2021), nel Regno Unito il 33,2% (18,6% nel 2021) e in Francia il 24,5% (18,3% nel 2021).
L’Italia mantiene la prima posizione in termini di penetrazione di auto ibride HEV, grazie agli incentivi della fascia 61-135 g/Km e alla indipendenza dalle infrastrutture di ricarica.