In arrivo nuovi fondi per servizi aggiuntivi TPL
Stanziati ulteriori 80 milioni di euro per assicurare la continuità dei servizi aggiuntivi nel trasporto pubblico locale e per sostenere i settori del trasporto in difficoltà per il calo dei ricavi conseguente alle limitazioni imposte dalla pandemia.
Lo prevede il decreto legge n. 4/2022 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale che avvia anche una importante revisione del meccanismo previsto dal Codice dei contratti pubblici per l’adeguamento dei prezzi di aggiudicazione ai costi dei materiali e per la determinazione dei prezzi posti a base degli appalti.
Ecco come sono strutturati i sostegni
Per garantire la messa a disposizione dei servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale nel primo trimestre 2022, a fronte dei limiti di riempimento dei mezzi a causa dello stato di emergenza, il decreto stanzia quindi 80 milioni di euro a favore delle Regioni e delle Province autonome. Le risorse possono essere utilizzate anche per il potenziamento dei controlli.
Il decreto legge assegna poi 15 milioni di euro per il sostegno alle imprese che effettuano trasporto di linea su gomma non soggetto a obblighi di servizio pubblico e a quelle di noleggio con conducente, a fronte dei minori ricavi registrati nel primo trimestre 2022 rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre 5 milioni di euro possono essere usati per ridurre i canoni di finanziamento e di leasing per l’acquisto di nuovi mezzi.
Per sostenere le attività delle imprese ferroviarie, il decreto stanzia 130 milioni di euro (10 milioni all’anno per il periodo 2022-2034), destinati a Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), per la riduzione del canone che le imprese del settore versano per l’utilizzo della rete per i servizi passeggeri e merci.
Inoltre, per rendere meno oneroso il ricorso alla cassa integrazione ordinaria e straordinaria da parte delle imprese di trasporto su gomma e di quelle che gestiscono gli impianti di risalita, le attività di radio taxi e le stazioni degli autobus, di trasporto marittimo, per vie d’acqua e di attività connesse al trasporto aereo, che a causa della pandemia sospendono o riducono l’attività lavorativa nel primo trimestre 2022, il decreto legge prevede l’esonero dal pagamento della contribuzione addizionale a loro carico, analogamente a quanto previsto per i settori del turismo, della ristorazione, dei parchi divertimento, degli stabilimenti termali, delle discoteche e sale giochi.