A2A: il piano industriale al 2030 punta a quadruplicare le infrastrutture per la mobilità sostenibile
Ulteriori due miliardi di investimenti per implementare l’impegno verso la decarbonizzazione, in anticipo rispetto agli obiettivi previsti da COP26.
A2A ha presentato l’aggiornamento del Piano industriale al 2030, che prevede tra i punti fondamentali il quadruplicamento delle infrastrutture legate alla mobilità sostenibile rispetto al precedente, con 24 mila punti di ricarica elettrica.
“Facendo leva su una forte capacità di crescita dimostrata da tutte le business unit del Gruppo, abbiamo deciso di aumentare ulteriormente gli investimenti destinando 18 miliardi alla transizione ecologica – commenta Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A –. L’aggiornamento del Piano prevede di anticipare di 10 anni l’obiettivo comune di emissioni zero, ampliare ulteriormente la nostra presenza in Italia e stabilire nuovi e ancora più ambiziosi target di business. Puntiamo a essere protagonisti del processo di decarbonizzazione del Paese, grazie alla nostra capacità di poter garantire sia energia elettrica rinnovabile sia molecole sostenibili come idrogeno e biometano, in linea con quanto previsto dalle direttive europee”.
Puntare su elettrico, idrogeno verde e bio-Gnl
Le infrastrutture – spiega il Gruppo – saranno sia a bassa potenza (fino a 7kW) sia ad alta potenza (oltre 50 kW), per favorire sia una modalità di erogazione lenta (ad esempio di notte), sia rapida, simile a quella delle stazioni di rifornimento tradizionali.
Per i segmenti di mobilità che non avranno un’evoluzione verso l’elettrico, come il trasporto pesante, A2A vuole mettere a disposizione soluzioni come l’idrogeno verde e il bio-Gnl. Il Gruppo ha in programma di sviluppare infatti oltre 60 impianti di bio-metano di cui almeno 5 con liquefazione per ottenere bio-Gnl, mentre per la produzione di idrogeno si potranno sfruttare fonti di energia prodotta continuativamente come quella dei termovalorizzatori, con un “modello di business decentralizzato, basato su ecosistemi locali al servizio dell’industria e del trasporto pesante”.
“Circa il 30% delle emissioni di Co2 in Italia derivano dal settore della mobilità – sottolinea A2A – e sarà possibile abbattere le emissioni dei trasporti di merci e persone con una penetrazione sempre più rilevante di auto elettriche e mezzi pesanti alimentati a idrogeno e bio-Gnl”.
Nel 2021 l’8% delle auto vendute in Italia sono state elettriche (pure e ibride plug-in) e con l’incremento previsto nei prossimi anni A2A intende “favorire l’adozione di questo modello di mobilità sostenibile”.