Iata: traffico aereo in ripresa a gennaio, ma si avverte l’impatto di Omicron
Nel mese di gennaio il traffico aereo internazionale di passeggeri è cresciuto dell’82,3% rispetto a gennaio 2021; è diminuito, invece, del 4,9% rispetto a dicembre 2021. Il traffico passeggeri domestico a gennaio è aumentato del 41,5% rispetto allo stesso mese 2021, ma è diminuito del 7,2% rispetto a dicembre 2021.
Questi i dati relativi all’andamento del traffico aereo di passeggeri nel mese di gennaio 2022 diffusi dall’Associazione internazionale del trasporto aereo (Iata), da cui si evince che la ripresa dei viaggi aerei sia domestici che internazionali è rallentata nel gennaio 2022 rispetto a dicembre 2021, a causa dell’imposizione di restrizioni ai viaggi in seguito all’emergere di Omicron lo scorso novembre.
I dati dei mercati internazionali
Il traffico internazionale dei vettori europei è aumentato del 225,1% rispetto a gennaio 2021, in leggera crescita rispetto all’aumento del 223,3% registrato a dicembre 2021 rispetto allo stesso mese del 2020. La capacità è aumentata del 129,9% e il load factor è salito di 19,4 punti percentuali al 66,4%.
Le compagnie aeree dell’Asia-Pacifico hanno registrato un aumento del traffico internazionale del 124,4% rispetto a gennaio 2021, in calo significativo rispetto alla crescita del 138,5% registrata a dicembre 2021. La capacità è aumentata del 54,4% e il load factor è aumentato di 14,7 punti percentuali al 47% (il più basso tra le regioni).
Le compagnie aeree del Medio Oriente hanno registrato un aumento di passeggeri pari al 145% a gennaio rispetto a gennaio 2021, decisamente in calo rispetto all’aumento del 178,2% di dicembre 2021. La capacità di gennaio è aumentata del 71,7% e il load factor è cresciuto di 17,5 punti, attestandosi al 58,6%.
I vettori nordamericani hanno registrato un aumento di traffico del 148,8% a gennaio, significativamente diminuito rispetto all’aumento del 185,4% di dicembre 2021 rispetto a dicembre 2020. La capacità è aumentata del 78% e il load factor è salito di 17 punti percentuali al 59,9%.
Le compagnie aeree dell’America Latina hanno registrato un aumento del 157% nel traffico di gennaio, rispetto allo stesso mese del 2021, in crescita rispetto all’aumento del 150,8% di dicembre 2021. La capacità di gennaio è aumentata del 91,2% e il load factor è aumentato di 19,4 punti percentuali al 75,7% (il più alto tra le regioni per il 16° mese consecutivo).
Il traffico delle compagnie aeree africane è aumentato del 17,9% a gennaio 2022 rispetto a un anno fa, in rallentamento rispetto all’aumento del 26,3% anno su anno registrato a dicembre 2021. La capacità è aumentata del 6,3% e il load factor è salito di 6 punti percentuali al 60,5%.
Conflitto Russia-Ucraina
Sugli ultimi dati non incide ancora l’impatto del conflitto Russia-Ucraina iniziato alla fine di febbraio. La Iata prevede che le conseguenti sanzioni e la chiusura dello spazio aereo avranno un impatto negativo sui viaggi, principalmente tra i paesi vicini.
Il mercato ucraino rappresentava il 3,3% del traffico passeggeri europeo e lo 0,8% del traffico globale nel 2021.
Il mercato internazionale russo ha rappresentato il 5,7% del traffico europeo (escluso il mercato interno russo) e l’1,3% del traffico globale nel 2021.
La chiusura dello spazio aereo ha portato a dirottamenti o cancellazioni di voli su alcune rotte, principalmente nel mercato Europa-Asia ma anche nel mercato Asia-Nord America.
Questo impatto è mitigato dall’attività di volo notevolmente ridotta poiché i confini in Asia sono stati in gran parte chiusi a causa del Covid-19.
Oltre a queste interruzioni, l’improvviso aumento dei prezzi del carburante sta mettendo sotto pressione i costi delle compagnie aeree.
“Quando abbiamo formulato la nostra previsione finanziaria del settore più recente lo scorso autunno, ci aspettavamo che l’industria aerea avrebbe perso 11,6 miliardi di dollari nel 2022 con carburante per aerei a 78 dollari al barile che rappresentava il 20% dei costi – ha dichiarato il direttore generale della Iata, Willie Walsh –. A partire dal 4 marzo, il carburante per aerei è scambiato a oltre 140 dollari al barile. Assorbire un impatto così massiccio sui costi proprio mentre l’industria sta lottando per ridurre le perdite derivate dalla crisi biennale causata dal Covid-19 è una sfida enorme. Se il prezzo del carburante per aerei rimane così alto, nel tempo, è ragionevole aspettarsi che si rifletta sui rendimenti delle compagnie aeree”.