Caro carburanti e autotrasporto: i sindacati chiedono un confronto con le parti sociali
Il forte aumento dei prodotti energetici sta mettendo in difficoltà l’intero Paese con pesanti ricadute sui costi e con rincari importanti dei carburanti. E tra i settori più colpiti figura l’autotrasporto, sottolineano Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti.
“Le cause della situazione attuale che sta determinando conseguenze in tutte le attività legate alla filiera dell’approvvigionamento delle merci e in particolare nell’autotrasporto, dettata dal sistema di economia di mercato, basato su domanda e offerta, sono precedenti alla speculazione, determinatasi con l’inizio del conflitto russo ucraino e dovevano essere affrontate già a seguito della crisi pandemica con una seria riflessione politica ed economica”, spiegano le sigle.
Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti chiedono politiche di intervento strutturali
“Ora scontiamo questa mancanza d’intervento e di programmazione nel settore – sottolineano le tre organizzazione sindacali – con ripercussioni serie su tutte le imprese e con ricadute dirette su tutti i lavoratori, in particolare sugli autisti, con relativo peggioramento delle condizioni di lavoro e di salario. Pertanto chiediamo al Governo l’apertura di un confronto con le parti sociali anche in considerazione della centralità che l’autotrasporto ha dimostrato durante la pandemia per l’approvvigionamento di beni di prima necessità”.
Per tutte le figure professionali, aggiungono le sigle, a partire dagli autisti, si rendono necessarie risposte efficaci sui temi della formazione, del salario e della sicurezza sul lavoro. Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti chiedono politiche di intervento strutturali a sostegno del settore, che affronti i temi più profondi con l’apertura, dunque, di un tavolo con i Ministeri del Lavoro, dell’Economia e dei Trasporti e delle parti sociali.