La Turchia: competenza, qualità, innovazione e mercato. Cogliere le opportunità di business e gli incentivi disponibili
Questo il titolo del webinar svoltosi ieri, un appuntamento organizzato in collaborazione con l’ Unione degli Industriali della Provincia di Varese e l’Ufficio per gli Investimenti della Presidenza della Repubblica di Turchia. Tra i relatori: Gino Costa ed Alfredo Nocera – Country Advisor Italia, Ufficio per gli Investimenti della Presidenza della Repubblica di Turchia-, Sergio Scodanibbio, Head di Leonardo Spa – Divisione Elicotteri- in Turchia, Pietro Alba, Presidente della Camera di Commercio ed Industria Italiana per la Turchia – sede di Izmir-, Marco De Battista, Coordinatore Aree Economiche, Unione degli Industriali della Provincia di Varese.
Le relazioni tra Varese e la Turchia
Proprio Marco De Battista ha inaugurato il webinar, illustrando le relazioni industriali e commerciali tra la provincia di Varese e la Turchia, dove le sinergie maggiori sono rivolte al settore aerospaziale, ma anche verso le start up e la mobilità elettrica. L’Italia è tra i primi Paesi investitori con oltre 1.500 aziende operanti in Turchia ed in particolare, il settore aerospaziale/difesa sta assistendo ad una crescita vertiginosa degli investimenti nel paese tra i leader mondiale nel settore dei velivoli senza pilota. Le importazioni raggiungono quota 85 milioni di euro (la provincia di Varese importa dalla Turchia prodotti per molti settori, tra cui quello tessile e manufatturiero), mentre le esportazioni rappresentano il 2% del totale e sono destinate ai settori dei macchinari, chimici, plastica e molti altri. Nel 2021, anche gli Investimenti Diretti esteri (IDE), sono cresciuti dell’81% rispetto al 2020 e ne hanno maggiormente beneficiato il settore del commercio, delle telecomunicazioni e manufatturiero.
Perché investire in Turchia
Gino Costa ha confermato nel suo intervento la resilienza e l’agilità del sistema industriale economico e delle risorse umane turche che permettono di affrontare le sfide continue. La Turchia ha dimostrato la sua forza economica con una crescita del PIL dell’11% nel 2021, seppure anche già il 2020 avesse registrato risultati soddisfacenti. L’inflazione, anche se presente nel paese, non è percepita come elemento preoccupante. L’economia solida della Turchia porta il paese a classificarsi come 11esimo paese al mondo per potere d’acquisto, con un record per l’export nel 2021 ed una crescita del 33% rispetto al 2020. Per quanto riguarda gli IDE invece, il flusso è attualmente di 240 miliardi di dollari grazie a 77mila aziende estere. La Turchia offre anche un ecosistema favorevole per chi volesse aprire centri di ricerca e sviluppo nel paese e richiede solo 7 giorni per registrare un’attività.
I settori di punta
Alfredo Nocera ha invece illustrato i settori di punta in Turchia che possono essere di interesse per la provincia di Varese. Si tratta dei settori: aerospazio e difesa, macchinari, chimico, automobilistico. La Turchia, che rappresenta un hub strategico con più di 300 destinazioni, vanta un settore aerospaziale che ha triplicato il suo fatturato nell’ultimo decennio, con un export in continua crescita e diversificazione. Il settore dei macchinari industriali registra invece un successo legato ai mercati di destinazione, mentre il settore chimico è un settore forte con un fatturato di 33 milioni di dollari e il cui sviluppo è legato alla crescita delle industrie che la Turchia serve. Per quanto riguarda il settore automotive, il paese sta scalando la classifica mondiale per la produzione automobilistica, con una forte attenzione all’elettrificazione, campo in cui la Turchia è all’avanguardia (gli autobus elettrici prodotti in Turchia sono esportati in tutto il mondo, mentre TOGG rappresenta la prima autovettura completamente elettrica prodotta in Turchia).
A seguire, il contributo di Sergio Scodanibbio che ha illustrato alcuni dei principali obiettivi e traguardi di Leonardo SpA in Turchia dagli anni 70/80 ad oggi, tra cui sistemi di comunicazioni protette e di gestione del traffico areo presso gli aeroporti. Ma anche sistemi di protezione e sicurezza del traffico navale, di pattugliamento e sorveglianza marittima e di osservazione della terra. Scodanibbio ha ricordato che Italia e Turchia sono due importanti membri NATO e questo permette una buona sinergia tra i due paesi.
Pietro Alba, ha concluso il webinar illustrando l’economia forte della regione Egea, ed in particolare della città di Izmir, soprannominata “città della tecnologia”, alimentata da tecnologia pulita, con un alto numero di centrali eoliche installate.
La città di Izmir, che rappresenta la porta ovest della Turchia per l’Europa, ha un’economia forte con Pil in crescita costante negli ultimi 10 anni. Le strade e le ferrovie collegano le città ed i poli innovativi grazie ad una robusta rete infrastrutturale, con 15 porti per diversi tipi di carico e capacità di movimentazione container. Gli aeroporti sono zone industriali organizzate con infrastrutture pronte all’uso. Le zone franche sono zone tenute fuori dall’area doganale con esenzione al 100% da tanti dazi e tasse. Molte le zone dedicate allo sviluppo tecnologico, con una collaborazione tra aziende ed università, con 4 tecnoparchi in campus universitari. Tanti i settori chiave: dall’elettromeccanica alle energie rinnovabili, automotive, aerospaziale, infrastrutture e turismo. Numerosi gli incentivi per investire con vari strumenti e vantaggi, dalle agevolazioni per le infrastrutture alle riduzioni tasse.