Carburanti: il quadro della distribuzione in Italia
In Italia solo il 33% di self, peggio solo la Grecia. Solo un terzo del totale, in Italia, gli impianti di distribuzione carburanti self service con post pagamento. Molti di meno dei principali Paesi europei, che posizionano al penultimo posto in classifica, davanti solo alla Grecia (appena 1,2%).
E’ questo il quadro tracciato dall’Unione petrolifera che mette inoltre l’Italia all’ultimo posto in fatto di vendite di prodotti non oil (dai giornali alle sigarette, dal cibo alle bevande), con appena il 15% del totale. Nel pacchetto delle liberalizzazioni del settore si parla proprio di self service e di allargamento della gamma di prodotti in vendita nei distributori. Nel confronto con il resto d’Europa l’Italia è decisamente indietro: in Germania, Regno Unito, Francia e Polonia gli impianti dotati di self service sono oltre il 90% del totale, in Norvegia l’81%, in Austria il 73%.
Se si guarda poi alla commercializzazione dei servizi non oil, il primato spetta alla Polonia (96% degli impianti), seguita dalla Germania (90%), dalla Grecia (85%) e dall’Austria (84%). Vera criticità della nostra rete distributiva è il numero degli impianti: in Italia ce ne sono quasi 23mila, contro i 14.700 della Germania e i 12.500 della Francia. Nel Regno Unito se ne contano addirittura meno di 10mila (8.921).