Dall’Agenzia internazionale per l’energia 10 regole per ridurre il consumo di petrolio
Di fronte all’emergente crisi energetica globale innescata dall’invasione russa dell’Ucraina, le azioni pratiche dei governi e dei cittadini possono ottenere riduzioni significative nel consumo di petrolio nel giro di pochi mesi, diminuendo così il rischio di una grave crisi dell’offerta.
L’ultima analisi pubblicata dall’Agenzia internazionale per l’energia (AIE) dimostra come questi interventi ridurrebbero l’impatto dei prezzi percepito dai consumatori di tutto il mondo, ma allo stesso tempo avrebbero una ricaduta significativa sui ricavi degli idrocarburi da parte della Russia e aiuterebbero a spostare la domanda di petrolio verso un percorso più sostenibile.
Se pienamente attuate nelle economie avanzate, le misure raccomandate dal nuovo Piano in 10 punti dell’AIE per ridurre l’uso del petrolio abbasserebbero la domanda di petrolio di 2,7 milioni di barili al giorno entro quattro mesi, equivalente alla domanda di petrolio di tutte le auto in Cina. Del tutto evidente come ciò ridurrebbe significativamente le potenziali tensioni in un momento in cui una grande quantità di forniture russe potrebbe non raggiungere più il mercato e si avvicina la stagione di picco della domanda di luglio e agosto.
Le misure avrebbero un effetto ancora maggiore se adottate in tutto o in parte anche nelle economie emergenti.
Ridurre la dipendenza energetica dalle fonti fossili
Il rapporto include anche raccomandazioni per le decisioni che devono essere prese nel prossimo futuro da governi e cittadini per passare dalle azioni di emergenza a breve termine incluse nel Piano in 10 punti a misure regolari che metterebbero la domanda petrolifera dei Paesi in un declino strutturale coerente con un percorso verso zero emissioni nette entro il 2050.
Poiché la maggior parte della domanda di petrolio proviene dai trasporti, il piano in 10 punti dell’AIE si concentra su come utilizzare meno petrolio portando persone e merci da A a B, attingendo a misure concrete che sono già state utilizzate in una vasta gamma di Paesi e città.
“Come risultato della terribile aggressione della Russia contro l’Ucraina, il mondo potrebbe trovarsi ad affrontare il più grande shock petrolifero degli ultimi decenni, con enormi implicazioni per le nostre economie e società – ha dichiarato il direttore esecutivo dell’AIE Fatih Birol, lanciando il Piano in confernza stampa insieme a Barbara Pompili, ministro per la Transizione Ecologica della Francia, che attualmente ricopre la Presidenza dell’Unione Europea –. I Paesi membri dell’AIE sono già intervenuti per sostenere l’economia globale con un rilascio iniziale di milioni di barili di scorte petrolifere di emergenza, ma possiamo anche agire su richiesta per evitare il rischio di una crisi petrolifera paralizzante”.
Le economie avanzate rappresentano quasi la metà della domanda mondiale di petrolio. La maggior parte delle azioni proposte nel Piano in 10 punti richiederebbe cambiamenti nel comportamento dei consumatori, supportati da misure governative. Come e se queste azioni vengono attuate dipende dalle circostanze di ciascun Paese, in termini di mercati energetici, infrastrutture di trasporto, dinamiche sociali e politiche e altri aspetti. Da parte sua l’AIE è pronta a supportare tutti i Paesi nella progettazione e ottimizzazione delle misure per soddisfare le rispettive circostanze.
Il rapporto dell’AIE rileva che la riduzione del consumo di petrolio non deve rimanere una misura temporanea. Le riduzioni continue sono importanti non solo per migliorare la sicurezza energetica dei Paesi, ma anche per affrontare il cambiamento climatico e ridurre l’inquinamento atmosferico.
I governi hanno tutti gli strumenti necessari a loro disposizione per ridurre la domanda di petrolio nei prossimi anni e il rapporto definisce quelli chiave per raggiungere questo obiettivo, tra cui accelerare l’adozione di veicoli elettrici, aumentare gli standard di risparmio di carburante, aumentare le forniture di combustibili alternativi, accelerare l’implementazione della pompa di calore e produrre e consumare plastica in modo più sostenibile.
Il piano in 10 punti per ridurre l’impatto dei prezzi del petrolio
- Ridurre i limiti di velocità sulle autostrade di almeno 10 km/h
Impatto: consente di risparmiare circa 290 mila barili/giorno di consumo di petrolio dalle auto e altri 140 mila barili/giorno dai camion - Lavorare da casa fino a tre giorni alla settimana, ove possibile
Impatto: un giorno alla settimana si risparmiano circa 170 mila barili/giorno - Domeniche senza auto nelle città
Impatto: una domenica al mese si risparmiano 95 mila barili/giorno - Rendere più economico l’uso dei trasporti pubblici e incentivare la micromobilità, gli spostamenti a piedi e in bicicletta
Impatto: risparmio pari a circa 330 mila barili/giorno - Targhe alterne per accesso in auto privata nelle grandi città
Impatto: risparmio pari a circa 210 mila barili/giorno - Aumentare il car sharing e adottare pratiche per ridurre il consumo di carburante
Impatto: risparmio pari a circa 470 mila barili/giorno - Promuovere una guida efficiente per i camion merci e la consegna delle merci
Impatto: risparmio pari a circa 320 mila barili/giorno - Utilizzo di treni ad alta velocità e notturni invece degli aerei ove possibile
Impatto: risparmio pari a circa 40 mila barili/giorno - Evitare i viaggi aerei d’affari dove esistono opzioni alternative
Impatto: risparmio pari a circa 260 mila barili/giorno - Rafforzare l’adozione di veicoli elettrici e più efficienti
Impatto: consente di risparmiare circa 100 mila barili/giorno