Perché la carenza di nichel russo può rallentare l’elettrificazione della mobilità?
L’elettrificazione corre veloce. O meglio, correva. Sì, perché le sanzioni imposte alla Russia, e in particolare quelle che bloccano l’export del nichel e di altre materie prime, potrebbero rallentare in modo significativo la diffusione di veicoli elettrici.
Le ragioni alla base della carenza di nichel
A mettere in luce questa possibilità è stato uno studio di Mining Commodity Analyzer di Global Data che ha evidenziato come la Russia sia ad oggi il terzo estrattore e raffinatore mondiale di nichel, superando le 200.000 tonnellate di prodotto finito.
Ma cosa c’entra il nichel coi veicoli elettrici? Questo materiale viene utilizzato nella produzione delle batterie utilizzate nel settore automotive e, vien da sé, che qualsiasi sanzione applicata al nichel russo farà aumentare ulteriormente i prezzi di produzione dei veicoli green, già di per sé non economici.
Dove reperire il nichel?
Secondo Global Data, le sanzioni occidentali non sarebbero uno svantaggio per tutti ed anzi favorirebbero la Cina, che in questo momento mantiene rapporti più distesi con la Russia. Le case cinesi costruttrici di batterie, e quindi quelle di veicoli elettrici, potrebbero acquistare il nichel a prezzi inferiori considerando anche che la Cina ha già una posizione di forza nella catena di approvvigionamento.
Per compensare la mancanza del minerale russo è possibile che altre nazioni produttrici di nichel come l’Indonesia o le Filippine possano farsi avanti con le case automobilistiche occidentali, non senza effetti comunque negativi. Secondo l’analisi di Global Data, infatti, in primo luogo, le aziende occidentali vedrebbero un aumento dell’impatto di CO2 delle loro catene di approvvigionamento, poiché questi due Paesi sono geograficamente più lontani e spesso si impegnano in pratiche non rispettose dell’ambiente. In secondo luogo, ciò comporterebbe un aumento della dipendenza dalla Cina per le società a valle, poiché le società cinesi svolgono un ruolo chiave nelle principali miniere di nichel in questi Paesi.