TPL Linea: il caro gasolio inciderà sui costi dell’azienda per 1,5 mln di euro
Il caro gasolio non grava solo sui bilanci del trasporto merci: anche il trasporto pubblico passeggeri, infatti, lancia l’allarme rincari.
“Stiamo attraversando un momento particolarmente difficile, prima la pandemia, ancora peraltro in atto, a cui si è aggiunta ora la crisi ucraina. L’aumento del prezzo del gasolio che da ultimo ci ha colpiti si va a sommare agli effetti, ancora pesanti per il nostro settore, provocati dall’emergenza COVID-19 con una forte riduzione dei ricavi da bigliettazione, nel quadro complessivo di un ulteriore impatto sul nostro bilancio”.
L’analisi arriva dalla consigliere di amministrazione di TPL Linea Agnese Bellini, presidente della sezione autotrasporto dell’Unione Industriali di Savona, dopo l’allarme lanciato sul rincaro dei carburanti per l’economia savonese.
I dati sulla crisi energetica il caro-carburanti
“Sul nostro territorio sono in servizio quotidianamente 130 autobus che consumano 3 milioni di litri di gasolio l’anno. Nel corso del 2021 la media dei costi del carburante era di 1,1 euro al litro, mentre oggi ci troviamo con 1,62 euro al litro con un aumento di circa il 50% che colpisce le nostre casse. Qualora la situazione non dovesse migliorare in maniera consistente ci troveremmo, di questo passo, a far fronte ad un aumento dei costi relativi a tale voce di circa 1 milione e mezzo di euro” sottolinea ancora Agnese Bellini.
“Ci troviamo, pertanto, in questo momento, a pagare il gasolio a costi mai verificati prima. Non possiamo fermare i nostri mezzi, quindi l’unica soluzione è attingere alle risorse dell’azienda e garantire il servizio di trasporto pubblico locale, senza aumenti nelle tariffe dei biglietti. Non bisogna dimenticare, infatti, che per TPL Linea il costo del personale e il costo del carburante rappresentano costi fissi”.
Le ripercussioni sul trasporto pubblico, secondo la presidente dell’autotrasporto dell’Unione Industriali, deve trovare risposte e misure efficaci: “Il recente intervento del Governo con il Decreto Energia altro non rappresenta che una limatura di soli 30 giorni e con un taglio delle accise troppo esiguo per sostenere la crisi che stiamo attraversando. Tale intervento sui nostri costi del gasolio non ha, tra l’altro, la stessa incidenza che ha nei confronti dei privati”.