Auto: l’export componenti torna a crescere dopo la frenata del 2020 (+15,4%)
Nel 2021, l’export della filiera dei componenti per autoveicoli ritorna a crescere (+15,4%) dopo la frenata del 2020 (-15%) e ammonta a 21,7 miliardi di Euro (in recupero anche l’export italiano di tutte le merci che chiude l’anno a +18,2%).
Il dato emerge dal Focus Anfia Italia, Trade Parti e componenti per autoveicoli che analizza l’import-export della componentistica in riferimento al periodo gennaio-dicembre 2021.
Nello stesso periodo, si registra anche un incremento delle importazioni della componentistica (+19,3%) per un valore di 15,9 miliardi di Euro, portando così la bilancia commerciale a confermare nuovamente un saldo positivo di 5,8 miliardi di Euro (circa 300 milioni di Euro in più rispetto al 2020), con un avanzo di 1,43 miliardi di Euro nel primo trimestre, 1,62 miliardi nel secondo, 1,29 miliardi nel terzo e 1,44 miliardi nel quarto. Sia per l’export che per l’import risultano in rialzo tutte le macroclassi di prodotto ad eccezione della componentistica legata alla riproduzione del suono.
L’export della componentistica automotive ha avuto un trend positivo nella prima parte del 2021 (+10,1% il primo trimestre e +85% il secondo), per poi registrare un progressivo rallentamento nella seconda (+1,5% il terzo trimestre e -6,6% il quarto).
Il comparto della componentistica nel suo complesso ha chiuso il 2021 con un rialzo del 29,5% dell’indice della fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori1, mentre per il fatturato la variazione positiva dell’indice è stata del 14,6%, nel contesto di un incremento complessivo del 18,7% dell’indice di produzione dell’intera filiera automotive, complice il confronto con i forti ribassi registrati nell’anno della pandemia.
A partire dalla seconda metà del 2021, tra i fattori che hanno inciso sul rallentamento dei ritmi di crescita dell’export nel terzo trimestre (+1,5%) e sull’inversione di tendenza del quarto trimestre (-6,6%) ci sono sicuramente il protrarsi della crisi delle materie prime, particolarmente sentita per acciaio, semiconduttori e materie prime plastiche, e della crisi logistica, avvertite a partire dai primi mesi dello scorso anno e tuttora in corso, con un aggravamento ed estensione ad ulteriori materiali e prodotti dopo lo scoppio del conflitto Russia-Ucraina.
L’export italiano di autoveicoli, nel 2021, vale 16,23 miliardi di Euro, in aumento del 10% rispetto al 2020, mentre l’import vale 24,23 miliardi di Euro (il 7,6% in più rispetto al 2020). Questo genera un saldo negativo della bilancia commerciale che ammonta a circa 8 miliardi di Euro (erano 7,8 miliardi nel 2020). Il forte disavanzo commerciale è come sempre determinato dall’elevata quota di penetrazione dei Costruttori esteri nel mercato italiano: per le autovetture, nel 2021, è pari al 62% circa, decisamente più alta rispetto a Paesi come la Francia e la Germania.
Le esportazioni del settore componenti rappresentano nel 2021 il 5% di tutto l’export italiano, mentre le importazioni valgono il 3,1%, quote che salgono rispettivamente al 5,3% e al 3,2% se si esclude dal totale dei flussi commerciali il comparto energia.