Sempre più italiani usano l’automobile
L’80,5% del totale degli spostamenti compiuti in Italia da individui con un’età compresa fra 14 e 80 anni avviene utilizzando un mezzo a motore (auto, moto, ciclomotori, mezzi pubblici). E di questi, ovviamente, la superfavorita dagli italiani resta l’automobile. Lo rivela una ricerca Isfort (Istituto superiore di formazione e ricerca sui trasporti).
Lo studio, che si riferisce ai primi sei mesi del 2009, è stato reso noto da Federpneus, l’Associazione nazionale dei rivenditori specialisti di pneumatici. Secondo i dati Isfort, rispetto allo scorso anno gli spostamenti con mezzi motorizzati sono aumentati dell’1,4%. Fra i mezzi motorizzati, la ricerca mette in evidenza la netta preferenza accordata dagli italiani all’automobile: nel 2009, gli spostamenti in auto sono aumentati dell’1,9% rispetto allo scorso anno, arrivando a sfiorare il tetto dell’84% (83,8% per l’esattezza) sul totale degli spostamenti avvenuti con un mezzo motorizzato.
In diminuzione, invece, il numero degli spostamenti che avvengono utilizzando mezzi pubblici, moto e ciclomotori. L’uso dei mezzi pubblici è calato dell’1,6% rispetto allo scorso anno, passando dal 13,1% all’11,5%. Più contenuto il calo sperimentato da moto e ciclomotori, che sono passati dal 5% al 4,7%, con una perdita dello 0,3%. La diminuzione degli spostamenti compiuti con un mezzo non motorizzato (a piedi o in bici) è costante da qualche anno a questa parte. Il valore fatto registrare nei primi sei mesi del 2009 (19,5%) è infatti molto lontano dal picco del primo semestre 2002, quando gli spostamenti effettuati con mezzi non motorizzati rappresentavano il 27,9% del totale.
Secondo la Commissione Europea i pneumatici sgonfi possono far aumentare il consumo di carburante (e le emissioni di CO2) anche del 4% e la loro durata può diminuire anche del 45%. “Per contenere consumi ed emissioni di sostanze nocive”, commenta Federpneus, “è quindi di fondamentale importanza controllare lo stato dei pneumatici e la loro pressione di gonfiaggio con regolarità”.