Trieste alla guida di una strategia green e smart per i porti dell’Adriatico
I porti svolgono un ruolo essenziale nel sistema logistico dei trasporti, importante per la crescita dell’economia e dell’occupazione. Se da un lato il trasporto marittimo rappresenta il modo più sostenibile di trasportare le merci, dall’altro le operazioni portuali hanno anche un impatto sulla qualità dell’aria e sulle emissioni di gas serra.
Un altro aspetto rilevante è la frammentazione della catena di approvvigionamento, che può ostacolare la realizzazione del pieno potenziale economico dei territori coinvolti. Su questo punto, la digitalizzazione può facilitare la cooperazione tra gli attori della catena logistica, raggiungendo gli obiettivi di sostenibilità ambientale.
Con l’obiettivo di mettere a sistema le best practice dei porti di Italia, Croazia e Slovenia in ambito ambientale e favorire un approccio integrato e sostenibile anche nella risoluzione di problemi condivisi conferenzasi è svolta la conferenza “Porti verdi e intelligenti nella regione Adriatico-Ionica. Il contributo della cooperazione territoriale europea tra Italia, Croazia e Slovenia”, organizzata dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia e sotto gli auspici della Macrostrategia europea per la Regione Adriatico-Ionica (EUSAIR).
Negli ultimi anni, i porti dei tre Paesi adriatici hanno collaborato per migliorare le loro capacità di decarbonizzazione e digitalizzazione tramite alcuni progetti finanziati dall’UE, con capofila il porto di Trieste: CLEAN BERTH – “Cooperazione istituzionale transfrontaliera per la sostenibilità ambientale ed efficienza energetica dei porti” (Interreg Italia-Slovenia), SUSPORT – “SUStainable PORTs”, PROMARES – “Promozione del trasporto marittimo e multimodale delle merci nel Mare Adriatico” e DIGSEA – “Digitalizzazione del trasporto multimodale nel Mare Adriatico” (Interreg Italia-Croazia).
Durante la conferenza sono stati illustrati i principali risultati di questi progetti ed è stato firmato un protocollo congiunto tra i rappresentanti dei porti di Italia, Slovenia e Croazia per la creazione di un sistema di cooperazione transfrontaliera nell’ambito della decarbonizzazione e digitalizzazione del settore portuale.
Strategia ambientale ed energetica comune nei porti dell’Adriatico
“Sono necessari un coordinamento efficiente e una strategia comune in Adriatico in ambito ambientale ed energetico – ha dichiarato Zeno D’Agostino, presidente dei porti di Trieste e Monfalcone durante il suo intervento – tanto più se consideriamo che l’inquinamento e le emissioni di gas serra non si fermano ai confini nazionali. Serve anche maggior sinergia sui fronti della sicurezza e digitalizzazione, e grazie ai finanziamenti dei progetti europei stiamo facendo molti passi avanti. Ma solo con una modalità innovativa di cooperazione potremo avere dei risultati tangibili. I porti, che da hub logistici stanno diventando hub energetici e tecnologici, possono fare da ambasciatori e driver del cambiamento, come dimostra anche il lavoro fatto all’interno dell’Associazione NAPA”.
Gli investimenti necessari per la realizzazione totale degli interventi previsti ammontano a circa 374 milioni di euro, con un’articolazione temporale complessiva di 12 anni, divisa in 3 fasi attuative. Va rilevato che con quest’ultimo atto si completa anche il percorso di aggiornamento dei piani regolatori dell’Autorità di Sistema Portuale, che dispone – per ciascuno dei due porti di sua competenza, Trieste e Monfalcone – di strumenti di pianificazione dedicati allo sviluppo dei traffici portuali e in linea con la vigente normativa.
Il porto di Trieste nel 2016, infatti, aveva già visto approvato, dopo quasi 60 anni, il proprio Piano regolatore.
“L’approvazione della variante da parte della Regione Friuli Venezia Giulia è una conquista fondamentale – dichiara D’Agostino – perché da oggi si apre una stagione di sviluppo per lo scalo isontino che avrà un insieme di regole di cui non ha mai disposto, e dunque un quadro di certezze per gli investitori”.