Automotive, Giorgetti: ripensare modi e tempi della transizione ecologica
“A livello europeo si sta allargando il fronte dei paesi che chiedono un passaggio più graduale verso il green. Anche in altri Paesi, come la Germania, le forze politiche si stanno confrontando sul tema in maniera pragmatica ascoltando le richieste e le esigenze anche del settore industriale”.
Così il ministro Giancarlo Giorgetti, intervenendo al MiSe al tavolo riunito per fare il punto sul percorso da seguire per il settore Automotive, anche in vista dell’appuntamento di Bruxelles del prossimo 28 giugno sull’ambiente.
Presenti anche i ministri Roberto Cingolani (MiTe), Daniele Franco (Mef), Enrico Giovannini (Mims) e Andrea Orlando (Lavoro).
Hanno partecipato al lungo confronto, durato circa tre ore, i sindacati e le maggiori aziende del settore.
In apertura Giorgetti, ha voluto ricordare il fondo istituito al MiSe (8,7 miliardi di euro) che rappresenta “un quadro chiaro di risorse che agisce in un orizzonte pluriennale di azione per dare certezza e possibilità di programmazione agli operatori” sottolineando che è necessario, a questo punto “mettere in campo strumenti interessanti che accompagnino la filiera nel percorso di transizione”.
Il Ministro ha ribadito l’importanza del sostegno governativo alla ricerca in nome della neutralità tecnologica, “obiettivi che il Mise conta di raggiungere anche grazie ai contratti di sviluppo e agli accordi di innovazione senza trascurare tutte le opportunità offerte quindi dal Pnrr”.
Ripensare tempi e modi della transizione ecologica
Nel corso dei lavori il ministro Giorgetti ha rivendicato con orgoglio il fatto che il Mise sia stato tra i primi a non firmare per il Cop26 di Glasgow, seguito dalla Germania, e sottolineando come ora anche altri iniziano a chiedersi seriamente se non sia necessario un ripensamento sui tempi e modi della transizione ecologica che pongano al centro la responsabilità sociale ed economica insieme con la “sacrosanta battaglia ambientale”.
Per una maggiore evidenza il Ministro è ricorso all’immagine di un’auto in corsa: “L’istinto primordiale è premere sull’acceleratore – ha dichiarato –. Tutti accelerano ma qui vedo una curva pericolosa e una strada bagnata. Chi fa politica deve saper dosare acceleratore, freno e leva del cambio. So che è molto meno affascinante saper frenare e l’arte della politica è usare la leva del cambio”.
Infine Giorgetti ha espresso sostegno e ringraziamento al lavoro del ministro Cingolani “perché mi sta dando una grandissima mano su una posizione che abbiamo espresso come MiSe al Cop26 dove abbiamo rotto il muro dell’omertà in nome della neutralità tecnologica e non abbiamo firmato quel documento perché basato su presupposti scientifici sbagliati. Ora c’è da impegnarsi moltissimo in una fase molto delicata per gestire questa transizione”.