Assiterminal: incentivare l’intermodalità ferroviaria nei porti
Un’accelerazione concreta sull’incentivazione all’intermodalità ferroviaria da e verso i porti, ampliando la vision attraverso tutti i nodi di collegamento tra Reti TenT, favorendo anche gli investimenti dei terminal operators sulle infrastrutture di collegamento ferroviario.
Questa una delle proposte che Assiterminal ha avanzato nel corso dell’audizione presso la VIII Commissione del Senato in merito all’iter di conversione del DL 68/2022 (cosiddetto MIMS III).
La proposta normativa dell’associazione è aperta nei confronti di tutti gli stakeholder che hanno interesse nello sviluppo efficace di una sostenibilità trasportistica, anche rivedendo i parametri che sino ad oggi hanno governato il ferrobonus: “Si prevede infatti un successivo decreto direttoriale che possa, nelle forme e modalità più inclusive e orizzontali, entrare nel merito di misure sistemiche e non estemporanee o lasciate alla singola iniziativa”.
Una spinta propulsiva per rendere i porti davvero competitivi
Per quanto riguarda l’iter di conversione del DL 50, Assiterminal aveva già chiesto che i Terminal Operators possano far parte delle nuove comunità energetiche: “Ora proponiamo un’ulteriore tassello che possa favorire, attraverso la creazioni di consorzi privati o misti quella spinta propulsiva che serve per rendere i porti davvero competitivi verso un mercato della sostenibilità ambientale in rapida evoluzione”.
Assiterminal propone infine una modifica “nei criteri di adeguamento della misura del canone concessorio più aderente al contesto ma anche agli scenari: siamo reduci da un + 7,95% per il 2022 che ha in parte sterilizzato alcuni ristori del biennio covid e non vorremmo trovarci in analoga situazione il prossimo anno, con le attuali prospettive inflattive. Proponiamo pertanto uno stop&go che riteniamo molto più coerente e in linea al principio del riequilibrio economico finanziario”.