Assaeroporti: nel 2011 passeggeri in crescita del 6,4 per cento
ll sistema aeroportuale italiano ha chiuso il 2011 con una crescita del traffico passeggeri del 6,4%, per un totale di oltre 9 milioni di passeggeri in più rispetto al 2010. Nello specifico sono stati 148.781.361 milioni i passeggeri transitati negli scali aeroportuali italiani per un totale di 1.584.956 movimenti (+0,9% rispetto al 2010).
L’anno appena concluso, rivela Assaeroporti, registra risultati positivi in termini di traffico passeggeri per tutte le categorie di aeroporti. Si rileva infatti un + 3,0% per la classe di aeroporti con traffico superiore a 10 milioni, un + 10,6% per gli scali con traffico tra 5 e 10 milioni, un + 6,5% per gli aeroporti con traffico tra 1 e 5 milioni e infine un + 9,6% per quelli con traffico inferiore a 1 milione.
In particolare, negli aeroporti che movimentano un traffico superiore a 10 milioni di passeggeri, si è assistito ad una crescita pari al 3,6% per il Leonardo da Vinci di Roma con 37.651.700 e a una crescita dell’1,8% per l’aeroporto di Milano Malpensa con 19.303.131 passeggeri. Nell’ambito degli aeroporti intercontinentali va sottolineato l’incremento di passeggeri avuto dall’aeroporto di Venezia che, con un traffico di 8.584.651 passeggeri, si attesta a +25%. A tale risultato ha contribuito la chiusura nel secondo semestre del 2011 del vicino aeroporto di Treviso.
Particolarmente dinamici si sono dimostrati anche gli altri aeroporti che movimentano dai 5 ai 10 milioni di passeggeri l’anno tra cui si evidenziano il +9,7% di Bergamo Orio al Serio con 8.419.948 passeggeri e il +9,2% di Milano Linate con 9.128.522 passeggeri.
Crescita sostenuta inoltre per i 15 aeroporti che gestiscono un traffico da 1 a 5 milioni di passeggeri. Tra questi, gli aeroporti di Brindisi +28,1%, di Lamezia Terme +20,1%, di Palermo +14,3%, di Verona +12% e di Pisa +11,3%.
A incidere maggiormente sulla crescita degli aeroporti che accolgono meno di 1 milione di passeggeri sono stati infine gli scali di Rimini, +66,5%, Perugia, +54,9% e Cuneo, +24,7% (incrementi rispetto al 2010).
Nonostante il risultato complessivamente soddisfacente del traffico passeggeri registrato per i 37 aeroporti italiani che aderiscono ad Assaeroporti nel corso del 2011, alcuni fattori endogeni, quali la crisi economica e l’instabilità dei paesi del nord Africa hanno determinato un rallentamento nella crescita del traffico, specialmente nel corso degli ultimi 3 mesi dell’anno. A riprova di questo, nel mese di dicembre 2011, i 37 aeroporti italiani monitorati hanno evidenziato un incremento del traffico del 2,7%, per un totale di 10.191.474 passeggeri. Alterni i risultati di traffico passeggeri nelle 4 categorie di aeroporti: -1,3% per gli aeroporti con traffico superiore ai 10 milioni; + 6,4% per gli scali con traffico tra 5 e 10 milioni; +4,9% per gli aeroporti con traffico tra 1 e 5 milioni; + 0,5% per gli scali con traffico inferiore a 1 milione di passeggeri rispetto al valore registrato a dicembre 2010.
L’analisi dei dati cargo evidenzia una crescita nell’anno 2011 limitata al 2,3% rispetto al 2010. Il risultato, comunque positivo per il 2011, è conseguente al buon andamento dei traffici per l’aeroporto di Milano Malpensa che ha registrato un incremento del 4,1% rispetto al 2010 e che rappresenta il 47,9% del totale del traffico cargo italiano.
I dati cargo del mese di dicembre 2011 mostrano un calo del 5% rispetto allo stesso mese del 2010, rispecchiando il segnale di un’economia indebolita dalla crisi nazionale e internazionale.
L’anno appena concluso dimostra come, nonostante alcuni fattori macroeconomici avversi, il settore aereo costituisca un settore trainante dell’economia.
La crescita del traffico nel 2011 rende ancor più evidente l’esigenza di modernizzare le infrastrutture aeroportuali al fine di migliorare la qualità del servizio per il passeggero.
Le società di gestione aeroportuale auspicano che nel corso del 2012 si possano completare i procedimenti relativi ai contratti di programma e al rilascio delle concessioni totali ancora in corso, favorendo così l’attuazione dei vari piani di sviluppo in un contesto normativo finalmente definito e semplificato che incentivi la crescita del settore per ridurre il ritardo competitivo con le realtà europee maggiormente performanti.