Autotrasporto a rischio per mancanza carburante. Allarme di Coldiretti Puglia per il blocco della raffineria di Taranto
Cartelli con la scritta “esaurito” davanti a molti distributori di carburante a indicare che le colonnine sono ormai a secco e gasolio agricolo quasi introvabile per il blocco della raffineria Eni di Taranto in entrata e in uscita da giorni, con le consegne degli alimenti sulle tavole dei pugliesi e le lavorazioni nei campi della Puglia a rischio.
Questo l’allarme lanciato da Coldiretti Puglia in merito alle conseguenze dello sciopero non stop degli autotrasportatori davanti alla raffineria Eni a Taranto, promosso dall’Usb della città ionica e iniziato lo scorso 1° settembre in segno di protesta contro la decisione della società di affidare l’appalto dell’autotrasporto a una ditta di Genova.
Una situazione che “si verifica in uno scenario in cui l’85% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada“, sottolinea Coldiretti Puglia, aggiungendo che “la produzione agricola e quella alimentare in Puglia assorbono oltre il 10,3% dei 5,578 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) all’anno dei consumi totali”.
“In Puglia il settore dei trasporti (34,6% dei consumi finali) si conferma tra l’altro più energivoro ed è caratterizzato da un largo utilizzo di combustibili liquidi che coprono il 93,9% dei consumi del settore”, ricorda ancora Coldiretti Puglia sulla base dei dati Mise, Terna ed Enea. “Senza adeguate e urgenti misure per calmierare il costo del carburante gli autoarticolati rischiano di non camminare più, con il conseguente stop delle consegne dei prodotti agroalimentari”.