Terminal logistico di Brescia: via ai lavori nel 2024
Un impianto di trasbordo dotato di 5 binari di lunghezza pari a 750m, 5 corsie di sosta temporanea delle Unità di Trasbordo Intermodale quali container e casse mobili, 3 ulteriori binari di supporto, 3 gru a portale elettriche correnti su rotaie, parcheggi semirimorchi, uffici operativi, servizi per i dipendenti e magazzino per pezzi di ricambio/piccole manutenzioni.
Questi alcuni numeri del terminal la Piccola velocità di Brescia, che sorgerà nella zona Ovest del capoluogo lombardo.
Manca solo il permesso a costruire atteso entro la primavera del 2023. I lavori inizieranno nel 2024 per concludersi nel 2026.
Lo scorso 1° dicembre presso il comune di Brescia è stato siglato il protocollo di intesa tra il sindaco Emilio Del Bono e Gianpiero Strisciuglio, AD Mercitalia Logistics, società capofila del Polo Logistica del Gruppo FS Italiane, per definire i dettagli delle opere pubbliche di mitigazione e compensazione, annesse alla realizzazione dell’infrastruttura: 100 mila metri quadrati per un investimento di 60 milioni di euro.
Si partirà subito con le opere di mitigazione ambientale: 4,5 milioni per migliorare la mobilità attorno al terminal sia verso la città che in direzione extraurbana con Mercitalia Logistics che cede un’area di 30 mila metri quadri. E ulteriori 10 mila metri quadri saranno destinati a verde pubblico con attività di piantumazione.
Terminal tecnologicamente avanzati e a basso impatto ambientale
Il terminal di Brescia – che sarà tra i più avanzati tecnologicamente in servizio – è uno dei tre su cui si concentra l’attività di Teralp, società del Gruppo FS – Polo Logistica – partecipata dal player dell’intermodalità svizzero Hupac.
Ci sono infatti anche “Milano smistamento”, in cui proseguono i lavori per la realizzazione del parco pubblico sul comune di Segrate, terminal il cui primo lotto sarà consegnato entro il 2025, e il terminal di Piacenza, che sarà funzionante entro il 2024: l’obiettivo del Governo federale svizzero e di Hupac è quello di finanziare opere che dotino il Nord Italia di nuovi terminal tecnologicamente avanzati e a bassissimo impatto sull’ambiente per gestire l’incremento dei volumi di merce che, grazie al nuovo Tunnel di Base del Gottardo, saranno trasferiti dalla strada alla rotaia e che transiteranno verso e dalla Svizzera.
A regime, i terminal di Milano, Brescia e Piacenza permetteranno di gestire un volume di traffico di circa 800mila unità di trasporto intermodali (UTI) all’anno, il cui spostamento dalla strada alla ferrovia avrà ricadute positive sull’ambiente e sulla collettività.