Assiterminal chiude il 2022 con un attivo di 83 operatori portuali associati
Il Gruppo Midolini, Alkion di Vado Ligure e Gruppo Amoruso di Salerno entrano in Assiterminal. L’associazione chiude così il 2022 con un attivo di 83 operatori portuali associati: imprese portuali (operazioni e servizi), Terminal Operators e Stazioni Marittime presenti in 30 porti.
4700 persone ogni giorno contribuiscono a movimentare il 60% dei container nei porti gateway, il 70% delle merci alla rinfusa, con una costante crescita del break bulk, l’80% del trasporto automotive, ovvero ampiamente più del 60% delle tonnellate complessive di merci che transitano da e per i porti italiani, nonché il 90% dei passeggeri crocieristi e più del 50% del traffico delle autostrade del mare e RoRo, per un fatturato complessivo superiore al miliardo di euro e un valore economico prodotto oltre i 150 miliardi di euro.
Ma l’evolversi della situazione economico-finanziaria del Paese e gli scenari internazionali che impattano su produzione e consumi continuano a mettere a dura prova la pianificazione organizzativa e finanziaria delle aziende.
“E’ vero che si leggono dati aggregati incoraggianti sui volumi di traffico del 2022, su cui Assiterminal ha già avuto modo di dissentire in termini di metrica e di reali effetti sulla marginalità caratteristica delle aziende di settore: comunque siamo tornati poco più che al 2019 e certamente non per tutti i nostri comparti (crociere ancora a -35%, con più transiti e meno home port) – scrive Assiterminal -. Non è accettabile immaginare per il 2023 un’indicizzazione orizzontale dei canoni concessori al + 25.5%, dopo un + 7.95% nel 2022. E’ evidente a tutti che traffici e fatturati caratteristici non sono cresciuti del 32% rispetto al 2019; comunque ogni situazione dovrebbe essere valutata caso per caso”.
Rivedere i criteri di determinazione dei canoni
L’associazione ha già rappresentato la necessità di rivedere i criteri di determinazione dei canoni e oggi chiede al Governo e al Parlamento che sia adottato un provvedimento per impedire il prefigurarsi di questo scenario “che metterebbe evidentemente in discussione tutte le concessioni demaniali portuali e i rispettivi Piani Economico Finanziari, quantomeno dal punto di vista del loro riequilibrio”.
Assiterminal auspica un confronto con il Tavolo del Mare, a partire dal tema dell’inserimento dei privati nelle comunità energetiche portuali, “con l’obiettivo di ampliare la platea degli attori, consentire una contrazione dei tempi di attuazione garantendo anche un recupero sui canoni degli investimenti effettuati”.
Inoltre, l’associazione – in ottica Pnrr – chiede di rivedere la destinazione dei fondi con il coinvolgimento dei privati lasciando la gestione e la regia degli investimenti a livello centrale e alle Adsp.