Carenza di autisti: l’IRU chiede di abbassare a 18 anni l’età minima mentre in Italia si apre il dibattito sulla CQC
L’Unione Europea si trova ad affrontare il problema della carenza di autisti, sia per il trasporto merci sia per quello passeggeri, con il conseguente aumento -tra l’altro- del costo dei servizi di trasporto. L’ IRU (Unione internazionale del trasporto stradale) e l’EPTO (Organizzazione dei tour operator europei) hanno proposto con una lettera indirizzata alla Presidenza svedese del Consiglio dell’UE, una misura per abbassare l’età minima dei conducenti professionisti a 18 anni.
La direttiva sulle patenti di guida
La direttiva 2006/126/CE dell’UE sulle patenti di guida stabilisce norme comuni sulle qualifiche e sulle condizioni per il rilascio delle patenti di guida. Essa prevede che gli individui debbano avere almeno 21 anni (in Italia, negli altri Paesi europei questo limite sale per effetto delle disposizioni nazionali) per poter ottenere una patente di guida professionale. Tuttavia, questa norma è sempre più messa in discussione a causa della grave carenza di conducenti in Europa, che sta portando a un aumento dei costi di trasporto e che rischia di portare all’interruzione dei servizi di mobilità.
Età minima 18 anni per tutti
Per affrontare questo problema, l’IRU e l’EPTO hanno proposto misure per abbassare l’età minima dei conducenti professionisti a 18 anni. L’abbassamento dell’età minima consentirebbe ai giovani interessati a diventare autisti professionisti di entrare nel settore in età più precoce, garantendo comunque il rispetto di determinati standard di sicurezza. Inoltre, chiedono un sostegno finanziario dei governi per contribuire a coprire i costi associati all’ottenimento delle patenti professionali e del necessario certificato aggiuntivo della CQC, Carta di qualificazione del Conducente.
La situazione in Italia
Il governo italiano ha già fatto dei passi avanti per l’attuazione di queste proposte. Con il DM del 30 giugno 2022 relativo al fondo “programma patenti giovani autisti” ha infatti previsto finanziamenti per le licenze professionali (ne abbiamo parlato in questo articolo) ma finora queste misure non sono ancora state rese operative e manca ancora la piattaforma telematica che dovrebbe consentire l’accesso al programma.
Nel corso di un incontro organizzato ieri da Conftrasporto, (leggi qui l’articolo) è stato chiesto al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Salvini, presente in sala, di modificare la norma di recepimento italiana della direttiva. In particolare è stata chiesta la possibilità di ottenere la CQC semplicemente a seguito della frequenza del relativo corso, così come avviene già in altri Paesi europei, senza quindi dover sostenere un ulteriore esame finale che si aggiunge a quelli già previsti per il conseguimento delle patenti professionali.