Il futuro delle merci aeree: gli impegni dello Iata Cargo Committee
Il 15 marzo, a conclusione del suo sesto World Cargo Symposium –tenuto in Malaysia, a Kuala Lumpur ed al quale hanno partecipato quasi mille delegati che per tre giorni hanno dibattuto le questioni chiave riguardanti il trasporto aereo merci dal 2012 – la Iata (International Air Transport Association) ha sottolineato l’opera del suo Cargo Committee, comprendente quindici compagnie internazionali, nell’avvio di programmi fondamentali quali Secure Freight ed e-Freight per rispondere alle sfide che il trasporto aereo merci si trova a fronteggiare. E nella stessa sede lo Iata Cargo Committee ha confermato il proprio impegno per lo sviluppo della “cargo industry supply chain”, rafforzando le relazioni tra industria ed autorità di regolamentazione, incoraggiando un benchmark di standard qualitativi, aumentando la vigilanza sulla sicurezza, guardando ad un futuro di un trasporto merci “senza carte” e promuovendo il valore dell’air cargo. In linea con questo il Cargo Committee della Iata ha deciso di: invitare la International Federation of Freight Forwarders Associations (Fiata) ai futuri meeting dello stesso comitato per discutere di questioni di reciproco interesse; sostegno al progetto di ammodernamento della Cargo Agency modernization project riconoscendo il ruolo chiave rivestito dagli spedizionieri; fare del Cargo 2000 Master Operating Plan una open-source del global quality benchmark; valutare un programma di scambio dati per i membri dello stesso Committee al fine di registrare inconvenienti pericolosi per incoraggiare una maggiore vigilanza sulla sicurezza (safety) delle operazioni; raggiungere entro il 2014 l’obiettivo del cento per cento di e-Air Waybill (e-AWB); sollecitare le autorità dell’aviazione civile a definire degli “stakeholder programs” similari a quelli approntati a Singapore, Hong Kong e Amsterdam allo scopo di accelerare l’adozione dell’e-freight; perseguire con i regolatori un quadro armonico di regolamentazione della security che sia reciprocamente riconosciuto da tutti gli Stati.