Corrieri aerei: tutte le proposte di Aicai
In Italia 140 milioni di spedizioni all’anno sono affidate ai corrieri, per un valore complessivo di 2,5 miliardi di euro. Per capire quali sono ancora le criticità che ostacolano l’operatività dei corrieri e quali aree di miglioramento sono possibili, l’Aicai (Associazione italiana corrieri aerei internazionali) ha affidato un’importante ricerca sul mercato all’Università Luiss Guido Carli.
Il nuovo studio di settore 2010 è stato presentato oggi alla sede Luiss di Roma. Lo studio presenta delle proposte molto concrete su tematiche d’interesse pubblico, quali l’accesso ai centri urbani, i divieti ai voli notturni e la gestione dei servizi aeroportuali e doganali.
“Senza diminuire i poteri delle autonomie locali”, spiega lo studio con riferimento al problema dell’accesso ai centri urbani, “sarebbe auspicabile individuare dei principi basi a cui ogni singolo comune deve attenersi”. Innanzitutto “garantire l’accesso agli operatori del trasporto espresso in determinate fasce orarie”, ma anche “garantire a livello nazionale gli standard ecologici minimi necessari per poter circolare in esenzione ai blocchi”.
E’ poi da valutare attentamente, prosegue la ricerca, “l’ipotesi di sostenere il rinnovamento del parco veicoli degli operatori del trasporto attraverso un piano di incentivi, simile a quello che operano per i cittadini. Si tratta di una misura che, in un contesto di crisi del settore automobilistico, potrebbe avere anche un impatto positivo sul rilancio di questo comparto”.
Per quanto riguarda il problema della chiusura degli aeroporti negli orari notturni (si veda il caso di Ciampino), lo studio commissionato dall’Aicai chiarisce che “è legittimo tutelare coloro che vivono in prossimità di un aeroporto, ma la chiusura totale dell’impianto durante le ore notturne non è certo l’unica soluzione disponibile per quest’obiettivo, né tanto meno la più equa dal punto di vista del benessere sociale”.
La tutela dei residenti, argomenta l’associazione, si può ottenere anche con altre soluzioni meno radicali della chiusura totale, come l’autorizzazione al volo per aeromobili ad elevati standard acustici, che riducono le emissioni rumorose, o lo svolgimento di idonee procedure operative nelle manovre di volo e di atterraggio che possano consentire una riduzione delle emissioni rumorose, oppure l’ istituzione di una “noise charge sui voli notturni, anche di natura temporanea, i cui proventi siano rigorosamente investiti in ogni aeroporto in infrastrutture necessarie per ridurre le emissioni acustiche e compensare così i residenti nell’area adiacente l’aeroporto”.
Nel caso specifico dei servizi aeroportuali e dell’handling, infine, lo studio auspica una nuova regolamentazione in grado di promuovere il processo di liberalizzazione in atto. Le priorità? “Ridurre concretamente le barriere all’entrata nel mercato dei servizi di assistenza a terra, rendere più trasparente il contesto in cui operano le società di gestione aeroportuale, introdurre, per la certificazione di idoneità dei prestatori, requisiti non strettamente necessari che possano avere l’effetto di creare forme di barriere all’ingresso, effettuare un periodico monitoraggio degli standard di sicurezza e qualità indicati, prevedendo la possibilità di sanzioni nei casi in cui gli handler risultino inadempienti”.