Legambiente, ancora pochi i pendolari sui treni
Su 14 milioni di pendolari, solo 2,6 salgono sui treni, sempre più inaffidabili, affollati e in ritardo: dalle Regioni pochi spiccioli al trasporto locale. La Campania in testa: nel 2009 ha speso per i pendolari l’1,5% del bilancio regionale. Continua a crescere anche il tasso di motorizzazione dell’Italia che si posiziona al terzo posto in Europa per le emissioni inquinanti. E’ questa la fotografia che emerge da Ambiente Italia 2010, il rapporto annuale sullo stato di salute del Paese di Legambiente che quest’anno ha anche misurato la sfida sulla “Green economy” in vista delle elezioni regionali. “Vogliamo riempire di contenuti concreti la prossima campagna elettorale. Altro che schieramenti e posizionamenti, le Regioni hanno responsabilità enormi per disegnare la qualità dello sviluppo nei territori per uscire dalla crisi”.
Il rapporto punta il dito ancora sui problemi della mobilità. In Italia ci sono 14 milioni di pendolari che ogni giorno si muovono verso le grandi città. Di questi solo 2 milioni e 640mila utilizzano il treno. “Perché i treni pendolari – se legge nel rapporto – sono quelli più inaffidabili, vecchi, affollati e in ritardo. E perché le Regioni, alle quali spetta definire il contratto di servizio con i gestori dei treni e individuare i capitoli di spesa nel proprio bilancio per migliorare i servizi, destinano pochissimo al settore. Nel 2009 in metà delle regioni non si è arrivati allo 0,1% di spesa per i pendolari rispetto al bilancio regionale. La Regione che ha speso di più per i pendolari nel 2009 (1,52% del bilancio) e che ha proposto la migliore politica ottenendo risultati significativi di crescita dei pendolari su treno, è stata la Campania. A seguire, la Lombardia che è anche quella con il maggior numero di pendolari su treno (560mila)”. La sfida, è quella di far crescere, nei prossimi 5 anni, la quota di pendolari su ferro in Italia, (fino ad arrivare a 4 milioni), attraverso risorse e politiche attente: parco rotabile rinnovato, nuovi treni, maggiori finanziamenti per rafforzare i servizi, priorità agli investimenti infrastrutturali nelle città.