Moretti (Fs): grave se Authority dei Trasporti facesse politica
“Sarebbe un errore gravissimo se la costituenda Authority dei trasporti rivestisse un ruolo politico, assumendo decisioni che non rientrano nella sua natura e nei suoi compiti. Ogni suo atto potrebbe essere perseguito civilmente e penalmente”. Così l’Ad di FS Italiane, Mauro Moretti, nel corso del convegno Mercintreno. “Non vanno attribuiti all’Authority poteri e attese che snaturerebbero il ruolo tra la politica e qualsiasi ente regolatore, ma soprattutto – ha proseguito Moretti – la nuova Authority non deve assumere un ruolo di supplenza sul fronte della politica dei trasporti. Dire che in Italia negli ultimi vent’anni ci sia stata una politica in questo senso, fa sorridere. Ora si pensa di fare un’autorità, e viene il sospetto che siccome la prima cosa non si è fatta, allora si fa l’Authority. Se così fosse sarebbe un gravissimo errore, verrebbe creato un mostro e si deresponsabilizzerebbe chi queste decisioni, invece, le deve prendere”. L’ad di FS Italiane è intervenuto a margine del convegno Mercintreno. La separazione della rete ferroviaria da FS? “L’unbundling non conviene dal punto di vista dei costi complessivi e non si può fare in una fase in cui la liberalizzazione del settore ferroviario non è stata effettuata, allo stesso modo, in tutti i Paesi europei” Secondo Moretti l’Authority “non deve lavorare come l’Istituto Bruno Leoni che porta prove prive di qualsiasi scientificità e base documentale”, riferendosi a un rapporto sulle liberalizzazioni in Italia diffuso dall’istituto. “Ogni cosa deve essere documentata con conti chiari e, sicuramente, l’Authority su questo avrà un compito difficilissimo”. Il merito alla separazione di RFI da FS Moretti ha ricordato che “l’unbundling della rete ferroviaria non conviene dal punto di vista dei costi complessivi e non si può fare in una fase in cui la liberalizzazione del settore ferroviario non è stata effettuata alla stessa maniera in tutti i Paesi europei. L’assunto di base – ha proseguito – è che è chiaro che tale separazione non si può fare se non si liberalizza in tutti i Paesi europei, in secondo luogo, la decisione sulla separazione è un problema di costi: se si dimostra che costa meno complessivamente, ai cittadini e allo Stato, si fa, altrimenti non si fa. Da studi si è visto che laddove esiste una densità di traffici modesta si può fare. Man mano che cresce questa densità, invece, diventa qualcosa di impossibile”.